Non è da tutti i giorni vedere 30000 scout riuniti assieme, ma il clan (ragazzi dai 18 ai 22 anni) del Dalmine 1° hanno avuto questa fortuna.
La Route (“viaggio”) nazionale è iniziata in realtà proprio a Bergamo per i clan Pino Torinese, Dalmine e San Benedetto del Tronto: il giorno 1 agosto si sono trovati in stazione e hanno fatto una caccia al tesoro in città alta, per poi andare in pullman a Cusio. Purtroppo l’acqua non ha risparmiato nessuno, la notte in tenda è stata particolarmente bagnata e i giorni successivi si sono rivelati all’insegna della pioggia. Infatti il cammino è stato interrotto ed invece di proseguire il percorso si è optato per rimanere 2 giorni alla casa scout a Peghera.
Il panorama migliore che si è riusciti ad ammirare era ai piani di Artavaggio, dove si è passata l’ultima notte. Il giorno 6 agosto, tra frane, cambi di programma e tanto sonno, finalmente i tre clan sono partiti alle 5 di mattina per San Rossore (Pisa), dove si è svolta la vera Route nazionale con quasi 1000 clan partecipanti e 30000 persone.
Era ormai dal 1986 che non si faceva un evento simile, ma all’epoca i presenti erano la metà e sicuramente l’organizzazione non era così ottimale.
La vera cerimonia di apertura è stata il 7 agosto sera: tutti riuniti in un campo enorme, sotto ad un palco a cantare e a sentirsi sempre più uniti. Una forte emozione ha caratterizzato tutti e quattro i giorni di Route, mentre si camminava tra le tende di mille colori, quando si parlava con altri scout e mentre si partecipava ai laboratori. Ognuno dei 5 sottocampi, ciascuno da 6000 rover e scolte (ragazzi e ragazze), aveva organizzato un centinaio di attività a cui poter partecipare, di natura civile, scautistica oppure sensitiva. Infine l’ultimo giorno c’è stata la cerimonia di chiusura alla quale hanno partecipato molti testimoni di Coraggio, tema principale di tutta la Route suddiviso in coraggio di amare, di essere Chiesa, di liberare il futuro e di essere cittadino. Dopo una serata di risate e canti c’è stata la veglia notturna che si è conclusa il giorno 10 con la messa del cardinale Bagnasco e la benedizione via telefono di Papa Francesco. A chiudere la cerimonia ci sono state figure politiche come il sindaco di Pisa, il presidente della Toscana e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Da qui ogni clan ha iniziato a ritornare verso la propria casa, portatore di nuove esperienze e nuovi racconti, ricco di gioia e fraternità.