1975-76

Correva l’anno scout 1975-76 e il Reparto maschile di Monselice 10 era composto da tre squadriglie: Falchi, Pellicani e Aquile. I Capi Reparto erano i giovanissimi Flavio Brunello e Moreno Manzato. All’orizzonte, nel frattempo, si profilava l’immagine di quello che poi sarebbe divenuto il Reparto femminile alla cui guida si era posto l’inesauribile Fabrizio (poi don) Bortolami. Il Branco dopo la breve esperienza vissuta l’anno precedente con Maurizio Ferraro, il quale dovette temporaneamente abbandonare il Gruppo per servire la Patria, dovette purtroppo chiudere i battenti.
Fu l’anno, quello del ‘76, dei ‘lavori di ristrutturazione’ della sede posta sotto il Duomo: intendiamoci, si trattò della costruzione di una colonna e di una panchina in pietra, ma per chi ci lavorò fu una notevole impresa.
Oltre alle tradizionali attività tecniche, resta il vivo ricordo delle frequenti uscite da un giorno presso l’ormai mitico MONTE CECILIA, dove gli esploratori si sfidavano in interminabili ed appassionanti battaglie a ‘pirole’ (leggasi cerbottane); con l’avvicinarsi dell’estate, poi, tutto il reparto si incontrava di sera presso il prato adiacente l’allora pizzeria ‘La Carbonara’ per giocare a pile.
Il campo estivo si svolse il quel di SPECCHIERI (valli del Pasubio) a cavallo tra i mesi di luglio e agosto. Il reparto maschile fu preceduto dal reparto femminile del Padova …; in questa occasione l’immagine vista all’orizzonte all’inizio dell’anno, si trasformò in una felice realtà: a quel campo si sanciva finalmente la nascita del guidismo a Monselice. Anche gli esploratori, durante il campo, vissero le loro novità: all’interno del reparto, vennero inseriti due ragazzi provenienti da Arteselle di Solesino, dove il dinamico Fabrizio stava cercando di aprire un Gruppo Scout. Inoltre il giorno stesso in cui cominciava il campo, uno dei due capi, Flavio Brunello, partiva con biglietto di sola andata color blu, pronto ad assolvere i suoi obblighi nei confronti dello Stato. L’esperienza estiva fu senz’altro entusiasmante e venne funestata solo da una leggera epidemia intestinale che obbligò alcuni esploratori a rimanere a riposo e a dieta per qualche giorno.