Per coloro che non sanno cos’è successo in questa data, il gruppo scout Dalmine I ha
festeggiato la Giornata del Pensiero, ovvero la nascita di BP, il fondatore dello scoutismo. Ogni
anno viene festeggiata questa giornata per ricordare il fondatore dello scoutismo e per donare
un penny. Ma facciamo un passo indietro. Il 17.02 il clan del Dalmine I ha fatto attività al
boschetto di Bonate, dove ha potuto fare attività e dove ha passato la serata attorno al fuoco,
così chiamato dai ragazzi del clan. Seduti tutti in cerchio erano pronti a cenare al calore del
fuoco. Durante la cena, tra una chiacchiera e l’altra, il clan ha ricevuto un ospite inaspettato.
L’ospite è arrivato in bici, con la torcia frontale accesa e con sé portava solo uno zainetto. Le
reazioni dei ragazzi sono state varie, ma tutti si sono dimostrati accoglienti e disposti a
condividere il pasto con l’ospite. Il signore che si presentò come Gulli, chiese ai ragazzi se
volessero ascoltare la sua storia in cambio di qualcosa da mangiare. Incuriositi da questa visita
inaspettata il clan accettò e mentre mangiavano ascoltarono la storia di Gulli. Raccontò che
era per strada, stava facendo un viaggio in bici. La sua storia iniziava l’anno prima, aveva
deciso di partire in bici e fare il giro d’Italia. Volti stupiti, affascinati e increduli. Era partito
senza meta, l’obiettivo era fare il giro d’Italia, ma i punti sul percorso non erano decisi,
semplicemente quando si trovava bene in un posto si fermava, stava qualche giorno e poi
ripartiva. Raccontò delle persone che incontrò, dell’aiuto ricevuto da sconosciuti e di quanto
quest’esperienza l’avesse segnato positivamente. Durante il suo tragitto teneva segno dei
posti in cui stava e delle persone che incontrava grazie ad un diario, ne lesse alcune pagine al
clan e ogni giornata era intrisa di esperienze e sentimenti diversi. Non faticava a girare in bici
nonostante a volte incontrasse i “falsi piani”, viaggiare in bici era un piacere, lo rendeva
felice. Alla fine del racconto, Gulli ricordò ai ragazzi che vivere facendo qualcosa che rende
felici è importante e che ognuno deve trovare quella cosa che lo rende libero.
Nel mentre tutti
avevano finito di mangiare ed era giunto il momento del fuoco di bivacco, ovvero il momento
di gioco. Il clan invitò Gulli a rimanere e tra un gioco e l’altro mangiarono wurstel e
marshmallow cotti sul fuoco. Un’esperienza inaspettata che ha arricchito i ragazzi del clan e
che gli ha permesso di conoscere un nuovo amico e di conoscere la sua storia.
Il giorno seguente era una giornata di gruppo, ovvero lupetti, reparto, noviziato, clan e AGAS
erano tutti insieme per fare attività. Cosa facevano tutti insieme potreste chiedere, la risposta
è che ogni anno durante la giornata del pensiero il gruppo si impegna ad aiutare il territorio in
cui vive e quindi vengono organizzati dei giochi per aiutare l’ambiente. Dopo la messa i
ragazzi ricevettero visita da un uomo che veniva da New York. La giornata precedente questo
signore aveva inquinato il paese, ma fortunatamente incontrò dei ragazzi dei lupetti che si
proposero per aiutarlo a pulire i posti in cui era stato. Dopo questo incontro lupetti, reparto,
noviziato e clan si divisero in gruppi misti per poter dare una mano a pulire. Ogni gruppo andò
in un parco diverso e aiutarono a pulire. Arrivata l’ora di pranzo tutti tornarono all’oratorio di
san Giuseppe, affamati e pronti a pranzare. Tutti seduti in cerchio, dai lupetti al clan e capi. Il
pranzo offerto da AGAS diede le cariche ai ragazzi per affrontare il pomeriggio. Dopo pranzo
infatti i ragazzi divisi nelle varie branche fecero diverse attività. I lupetti si divertirono a
colorare i bidoni della spazzatura di tutte le branche e il clan ebbe modo di conoscere le
stagioni di frutta e verdure, in modo da sapere il tempo migliore per comprarle. Come gioco
finale, chiamato dai ragazzi grande gioco, era stato organizzato “quattro castelli”. I ragazzi si
divisero nei gruppi della mattinata insieme ai genitori e si impegnarono per difendere la
propria base. Fu una battaglia all’ultimo rifiuto, poiché l’obiettivo del gioco era avere nella
propria base solo il rifiuto assegnato.
I gruppi erano quattro e ad ognuno era assegnato un
rifiuto diverso tra carta, vetro, umido e plastica. Alla fine del gioco il gruppo del Dalmine I si
mise in cerchio per il momento finale, ognuno ritornò col proprio gruppo, ogni gruppo fece gli
urli, ovvero delle frasi proprie di ogni gruppo, ad esempio “A: Arcieri, B:Allerta!” o “A: Branco
cigno, B:Occhi al cielo!” e infine tutti si salutarono. Alcuni ragazzi si fermarono per una
partita a roverino, pian piano tutti tornarono a casa, pronti per la prossima Giornata del
Pensiero.
Lepre empatica