Al termine di un anno un po’ particolare, segnato dalla pandemia e caratterizzato da lunghe giornate chiusi in casa, senza quella spensieratezza che ci caratterizza, noi branco Fiore Rosso sentivamo decisamente il bisogno di un po’ di evasione, di una avventura che ci permettesse di recuperare un pizzico di quella magia andata perduta. E quale luogo migliore di ritrovarla, ci siamo detti di staff, se non nella suprema casa dei maghi di tutto il mondo, la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?
Purtroppo, ci siamo accorti rapidamente che raggiungere la sede originale in Scozia sarebbe stata logisticamente difficile ed economicamente molto dispendioso, sia poter il discorso Covid, che per le nuove egole della Brexit. Eravamo già pronti a ripiegare su una meta più ordinaria, quand’ecco che, verso la prima metà di giugno, un nostro informatore ci ha rivelato una notizia molto curiosa, ignorata praticamente da tutti, maghi e babbani potterhead: Hogwarts possiede una succursale in Italia, più precisamente in Val di Scalve, protetta da potenti incantesimi di dissimulazione, che la fanno sembrare una innocua casa scout in mezzo al bosco sopra l’abitato di Dezzo (la nostra fonte ha insistito per rimanere anonima, troppo grande
era la sua paura di essere trasformato in un rospo dalla McGranitt, per aver rivelato il segreto). E così, dopo qualche settimana e 10 gufi per entrare in contatto col preside di Hogwarts, Albus Silente, e organizzare con lui tutti i dettagli del soggiorno, ci siamo messi d’accordo per far trascorrere ai nostri lupi una settimana nella succursale scalvina di Hogwarts, dal 24 al 31 luglio.
Il giorno della partenza, subito dopo i tamponi necessari al viaggio, (ebbene si, anche Hogwarts ha protocolli anti-COVID stringenti, proprio come nel mondo babbano) una prima grande sorpresa: alle pensiline di Dalmine si presenta nientemeno che l’Hogwarts Express, con Hagrid al comando, che ci invita a salire a bordo, sarà un viaggio abbastanza lungo. Non ce lo facciamo ripetere due volte e, entro dieci minuti, il treno si mette in moto sferragliando. Nel giro di due ore arriviamo a Hogwarts, un edificio rustico
ma molto bello, immerso in uno scenario suggestivo.
Una volta arrivati, e consumato il pranzo al sacco, veniamo accolti dal corpo docente al gran completo: facciamo la conoscenza del preside, professor Albus Silente, della vicepreside nonché professoressa di Incantesimi e Trasfigurazione, Minerva McGranitt, del professore di Pozioni, Severus Piton, della professoressa di Erbologia, Pomona Sprite, e della professoressa di Divinazione, Sybilla Cooman. Silente ci introduce alle prime regole di Hogwarts, quali sono le zone proibite, gli orari dei pasti e delle lezioni. Il resto del pomeriggio passa tranquillo, tra i nostri nuovi studenti che cominciano ad ambientarsi e ad esplorare la scuola e una prima deliziosa cena, preparata con molto impegno da Hagrid e dai suoi due folletti aiutanti. La sera viene ravvivata da un fondamentale rito di
passaggio per ogni aspirante mago e strega: lo smistamento in casate, effettuato con il nostro formidabile appello parlante. La succursale di Dezzo, tuttavia, non è formata dalle 4 casate che tutti abbiamo imparato
a conoscere leggendo i libri o guardando i film; il cappello ci divide infatti, nelle case Grifopezzati, Corvobianchi e Serpeneri.
Una volta terminato lo smistamento, le casate appena formate si recano nelle rispettive stanze.
L’indomani, domenica 25, la sveglia suona alle 7:30, inaugurando il primo vero giorno di lezione a Hogwarts. Silente e gli altri professori durante la colazione in Sala Grande ci presentano i servizi che svolgeremo durante la settimana (lavare le gavette, pulizia della Sala stessa e delle altre stanze della scuola). Ci informano anche che inizierà la Coppa delle Case: alla fine della settimana, la casata che si sarà dimostrata più meritevole, sia nei servizi, che in general con gli altri studenti, vincerà un fantastico premio. Tra una attività e l’altra la giornata scorre veloce, e i nostri lupetti si cimentano nella preparazione delle loro coloratissime uniformi e in una interessante lezione di Erbologia/Pozioni con i professori Piton e Sprite, che
ci illustrano i segreti del Ph e delle sostanze acide e basiche, nonché semplici trucchetti per capire se una pozione è avvelenata.
La sera, tuttavia, un ombra sembra calare sulla scuola, e non solo per via del temporale che si abbatte sulla valle. Silente e Sibilla ci comunicano che devono allontanarsi, impegni urgentissimi richiedono altrove la loro presenza. Qualcosa di grave sembra preoccupare il nostro preside, che non vuole però turbarci più di quanto già non lo siamo. Con questi dubbi e questa misteriosa partenza si va a letto, e cosa c’è di meglio di una bella fiaba di Beda il Bardo per conciliare il sonno? Questo grande classico, vero bestseller nel mondo dei maghi, ci farà compagnia ogni sera con una storia diversa, tra pentoloni salterini, fonti della buona sorte e stregoni dal cuore peloso.
Il giorno dopo, la pioggia ci costringe a stare molto tempo in casa, ma questo non ci impedisce di giocare ne divertirci tutti insieme, anzi, tra i nostri ragazzi sembra rinascere quello spirito di comunità che troppo a
lungo, a causa della pandemia, era sembrato affievolirsi. Tra le varie cose, la nostra vulcanica professoressa Sprite ci aiuta a costruire un astrolabio di carta, perché ogni mago che si rispetti deve sapersi orientare nel cielo, e più avanti durante la settimana avremo occasione di osservare le meraviglie che si celano sopra le nostre teste.
Martedì 27 il tempo sembra concederci una tregua, e così la professoressa McGranitt, che illustra ai nostri giovani maghetti lo sport principe del loro mondo: il quidditch. Finita la spiegazione, si può iniziare a giocare, e le nostre tre casate si sfidano in amichevoli partite, con la presenza di un boccino vivente molto particolare, dotato di fantastiche piume blu.
Mercoledì incontriamo nuovamente la professoressa Sprite, che ci chiede di aiutarla a recuperare quante più piante possiamo, visto che le sue scorte si stanno esaurendo. Non ce lo facciamo ripetere due volte, approfittandone per immergerci nel bosco che circonda la casa di Dezzo e per scoprire i suoi abitanti.
Siamo ormai a metà settimana, la stanchezza un po’ inizia a farsi sentire, ed è il momento di ravvivare un po’ l’atmosfera…… come? Ma con un bel Ballo del Ceppo, ovvio!
Grazie all’unica ed inimitabile dj Minnie ed ad una meravigliosa playlist, la serata si rivela fantastica, e nessuno vorrebbe andare più a letto..
Giovedì, per la prima volta da inizio settimana, si preannuncia una giornata interamente soleggiata, e ne approfittiamo per una vera escursione.
Si parte alle 9 da Dezzo, destinazione Pianezza di Vilminore, da dove parte il sentiero che conduce ai resti della Diga del Gleno, crollata nel dicembre del 1923 e che da allora si erge sulla Valle di Scalve, a eterno
monito della ambizione dell’uomo di dominare le incontrollabili forze della natura. Il sentiero si rivela essere decisamente panoramico, il punto di arrivo semplicemente unico e ideale per un pranzetto in compagnia.
Nei pressi della Diga, troviamo un messaggio in codice Morse; una volta tradotto, si rivela essere un messaggio del nostro preside! Proprio così, Albus Silente in persona ci avvisa di un grande pericolo: orde di
mangiamorte stanno convergendo su Hogwarts, guidati da Voi-sapete-chi, deciso a conquistare la scuola. Di colpo, la fretta di Silente nel partire e l’atmosfera uggiosa dei giorni passati acquistano senso, la presenza
sinistra dei maghi oscuri era talmente forte da agitare anche la natura. Non abbiamo un secondo da perdere perciò, bisogna tornare a scuola, organizzare una difesa, preparare gli studenti alla battaglia!
I preparativi proseguono per tutta la giornata di venerdì, anche se il professor Piton si rivela stranamente svogliato nell’addestrare i ragazzi agli incantesimi essenziali per la difesa, quasi come se lo facesse controvoglia. Sembra proprio che non ci stia dicendo tutta la verità……
E poi, verso il tardo pomeriggio, all’improvviso lui appare, avvolto nel suo nero mantello. E’ il Signore Oscuro,Lord Voldemort, il quale si fa avanti, ghignando beffardo che la scuola è ormai circondata e che,
grazie al suo tirapiedi Severus Piton, conosce i nostri punti deboli, invitandoci ad arrenderci. Ma noi non ci facciamo ingannare dalle sue parole, oh no! Noi sappiamo infatti che, pur con tutto il suo potere, Voi-
sapete-chi non può nulla contro la nostra arma più potente: l’amicizia che ci lega, sopravvissuta a lunghe quarantene e che grazie alle diversità di ognuno è molto più potente del Signore Oscuro, il quale, pur con
tutto il suo potere è solo, detestato anche dai suoi stessi alleati, che lo seguono solo per paura, non certo per amore. Inoltre, tutti sanno che il Nemico ha una paura inconfessabile: l’acqua. E così, sepolto da decine
di spugne bagnate e grazie all’intervento provvidenziale di Hagrid, che rovescia addosso all’invasore un intero secchio d’acqua, Voldemort batte in ritirata, giurando però di tornare presto.
L’atmosfera a Hogwarts, però, è di festa, se anche Voldemort tornasse, sarebbe fortemente indebolito e non avrebbe alcuna chance contro di noi.
Alla sera, illuminati dalla luce della Luna e delle stelle, celebriamo così le promesse di Giorgia e Matteo, che hanno definitivamente scelto di cacciare con noi.
Si arriva così a sabato, l’ultimo giorno. La mattina passa tra l’ultima colazione e una mega pulizia generale della casa, perché, come recita un nostro detto, “dobbiamo impegnarci a lasciare il mondo migliore di come
lo abbiamo trovato”. Una volta finito, ci mettiamo in marcia per le vecchie scuole di Azzone, dove ci attende una stupenda sorpresa: i nostri genitori ci attendono, e. di colpo riemerge la nostalgia, dopo una settimana intera passata lontano da casa. Tra infiniti baci e abbracci, ritorna una nostra vecchia conoscenza: proprio così, a Lord Voldemort non è bastata la batosta del giorno prima, e ancora una volta vorrebbe spaventarci con le sue minacce di prendere il controllo del mondo dei maghi, ma ancora una
volta i nostri lupi riescono a fargli capire chi comanda, rimandandolo a casa scornato e con il mantello fatto a pezzettini.
Per celebrare la definitiva sconfitta del Signore Oscuro, si organizza la premiazione della Coppa Tre Case, vinta da………(rullo di tamburi)……..i Grifopezzati! Dobbiamo ammettere che è stato molto duro trovare un
primo classificato, tutte e tre le case si sono impegnate al massimo, vivendo tutti insieme e collaborando tra loro come un vero branco.
Un luculliano pranzo condiviso preparato dai genitori segna la fine, allegra e mangereccia, di queste stupende vacanze di branco. Terminati i saluti, tutti torniamo a casa, stanchi, ma felici come non mai, da questa magica settimana.