Dal 13 al 20 Luglio si sono svolte nella casa scout di Peghera le Vacanze del Branco Cigno.
Una volta arrivati a Peghera, abbiamo partecipato alla S. Messa e subito dopo abbiamo incontrato Capitan Uncino che ci ha chiesto di arruolarci nella sua ciurma. Anche Wendy che si era persa, ha deciso di unirsi a noi.
Ad accompagnarci per tutto il percorso di catechesi è stato “Il cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi.
Il giorno dopo abbiamo deciso di prenderci un impegno da rispettare per tutto il campo, ci siamo divisi i compiti da svolgere per mantenere pulito il nostro “veliero” e, su ordine dell’autoritario Capitan Uncino, abbiamo deciso di rapire Giglio Tigrato per imprigionare Peter Pan.
Il nostro piano è stato messo alla prova da alcuni indiani che ci hanno sfidato a passare in un labirinto. Abbiamo scoperto, grazie ad un messaggio cifrato scritto da Giglio Tigrato stessa, che si sarebbe fatta trovare al lavatoio di Peghera al sorgere del sole e abbiamo deciso di tenderle una trappola.
Dopo un’epica battaglia a cerbottane con gli indiani, abbiamo incontrato Peter Pan che ci ha fatto capire quanto noioso fosse Uncino, a causa delle sue regole troppo rigide, e con lui siamo diventati bimbi sperduti. I codardi pirati sono fuggiti e noi abbiamo deciso di ritrovare Uncino per sconfiggerlo definitivamente.
Il giorno dopo siamo partiti per le sorgenti dell’Enna e lungo il sentiero abbiamo più volte incontrato Capitan Uncino, che però fuggiva e ci colpiva con getti d’acqua da lontano perché aveva paura di affrontare noi, che, grazie al latte di unicorno donatoci da Trilly, avremmo potuto sconfiggerlo.
Alla fine abbiamo raggiunto il capitano che, rassegnato, ha deciso di lasciare l’isola che non c’è.
Dopo qualche giorno con Peter Pan e Trilly, che non rispettavano nessuna regola, noi e Wendy abbiamo deciso di insegnare loro che per vivere in armonia con gli altri sono necessarie alcune regole anche se non devono essere troppo rigide.
Nonostante il nostro impegno Peter Pan e Trilly hanno deciso di lasciarci e noi ci siamo interrogati su come avessimo vissuto le nostre Vacanze di Branco. Insieme a Wendy abbiamo deciso di lasciare l’isola che non c’è ma abbiamo capito che, da soli non saremmo potuti tornare e ciascuna sestiglia ha scritto su una maglietta bianca una frase che rappresentava un ricordo del campo per condividerla con gli altri dopo un gioco. Nonostante questo non ci è stato possibile tornare.
La sera, Wendy ci ha svegliato entusiasta, dicendo di aver trovato un modo per tornare nel mondo reale. Ciascuno di noi ha ricercato per il paese di Peghera un braccialetto luminoso con scritto il proprio nome e un proprio limite da lasciarsi alle spalle. Al termine della ricerca abbiamo “bruciato” i nostri limiti e siamo tornati nel mondo reale.
Il giorno successivo, dopo un momento di condivisione con i genitori, siamo tornati a casa avendo imparato che le regole sono necessarie per vivere insieme, non devono essere troppo rigide ma fatte in modo che ciascuno di noi possa esprimersi liberamente, nel rispetto degli altri.
Akela, Bagheera e Kaa