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Nomina a Capo

Inizia tutto come un gioco, trovarsi la domenica mattina a giocare, scherzare, parlare, sporcarsi le mani e poi un giorno all’improvviso ti ritrovi a riflettere sulla strada fatta e su quella che ancora vorrai e/o dovrai fare… ti rendi conto di essere coinvolto in qualcosa di così straordinariamente affascinante che capisci veramente il significato del “tutto col gioco, ma nulla è per gioco“.

Sapete, mi ha sempre fatto pensare il celebrare le nomine a capo lo stesso giorno in cui è nato il nostro fondatore B.-P. Come se anche noi festeggiassimo il nostro compleanno: una sorta di seconda nascita del capo scout. Spesso si pensa che la nomina a capo sia una cosa dovuta, un titolo che inevitabilmente ti spetta.. in realtà non è così, è un dono prezioso che va meritato con umiltà e dedizione giorno dopo giorno, affinché possa essere un vero e proprio percorso di crescita.

Anche perché, ricordiamoci bene, ottenere la nomina a capo non è un punto d’arrivo, bensì un punto di partenza. Partenza verso orizzonti in parte sconosciuti e in parte da riscoprire con una nuova ottica.

Il mio percorso è stato un po’ anomalo, ma ricco di persone ed esperienze che mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi. Quindi, cercando di essere sintetica, vorrei dirvi grazie.

Grazie a tutti voi, per aver condiviso una piccola o grande parte di e con me. Grazie ai nostri ragazzi, capaci di farci mettere sempre in discussione. Grazie a voi genitori, che ci affidate giorno dopo giorno il dono più prezioso che avete. Grazie alle nostre famiglie, carnefici e vittime, che ci supportano e sopportano in questo grande viaggio. Grazie a noi Capi, che con le nostre diversità collaboriamo insieme per un bene più grande.

Grazie per essere ognuno di noi, testimoni di valori che portiamo nel cuore, con o senza uniforme addosso. Ricordatevi sempre, forse in maniera egoista, che il mondo ha bisogno di donne e uomini come noi, pronti a sporcarsi le mani e aiutare gli altri in ogni circostanza.

Grazie, perché siamo capaci di andare avanti soprattutto nei momenti di difficoltà. Grazie perché non smettiamo di fare ciò che stiamo facendo – anche usciti dal gruppo – continuiamo ad essere di esempio, a portare conforto e attenzione a tutti i compagni di strada. D’altronde, “Semel Scout Semper Scout“.

Un piccolo consiglio non richiesto: ricordiamoci sempre che lo scautismo ci insegna a vivere in comunità, a creare delle relazioni costruttive, ad accettare le sconfitte, ci porta ad avere la consapevolezza che Dio, il compagno di strada più fidato che abbiamo, ci lascia liberi di orientare la nostra vita. Ma, se ascoltato, ci indica la strada da intraprendere.

Ricordiamoci sempre che noi NON FACCIAMO scout, noi SIAMO scout.

Buona strada
Elisa (Capo Brevettato nel 2020)

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