1949

Nel 1949 il campo estivo per gli esploratori è organizzato nella zona di Cortina d’Ampezzo e ci arriva l’eco di qualche avventura, fortunatamente a lieto fine, quando un gruppo di esploratori, in escursione sul Sorapis, viene sfiorato da un masso staccatosi accidentalmente e il Capo, in testa alla fila, si salva rimanendo aggrappato alla piccozza che provvidenzialmente teneva in mano. Qualche ricordo va anche all’autocarro che riportava a casa gli esploratori e si rovescia in un fossato fortunatamente senza arrecare danno ai trasportati (solo qualche
ammaccatura rimasta nei ricordi).
Purtroppo da questa data le notizie sul Gruppo di Monselice si fanno molto scarne mancando completamente le iscrizioni ufficiali all’A.S.C.I. e si rifanno solo a relazioni del Commissario di Zona.
Da questi scritti si evidenziano le difficoltà dei Capi del Gruppo a proseguire le attività con i ragazzi ed iniziare la loro vita lavorativa, difficoltà che portano alla decisione di lasciare l’Associazione e ad un conseguente impoverimento del Gruppo. In successivi rapporti del Commissario si denota la costante attenzione per il piccolo Gruppo che cerca di tenere vivo lo scoutismo anche se non in modo molto ortodosso e offre in più occasioni la propria collaborazione ai ragazzi.
Per tutti gli anni ‘50 il Gruppo si riduce a qualche squadriglia sorretta da alcuni Capi che pure partecipano ad un Campo di Formazione presso la Base Scout Nazionale di Colico. Di questi anni non si hanno resoconti di partecipazione a veri campi scout ma si ricordano saltuarie uscite sui Colli Euganei o attività presso il patronato. Le difficoltà del Gruppo per tutti questi anni sono legate anche alla precarietà della sede connessa alla profonda trasformazione subita dal Patronato a seguito della costruzione del Duomo Nuovo.
Una cosa che può fare capire le difficoltà per la fondazione e la prosecuzione del Gruppo Scout è data dalla ricerca fatta sui “Cronicarium” della Parrocchia. Per tutti gli anni ‘40 e ‘50, pur essendo riportate anche succintamente le attività delle Associazioni parrocchiali, nemmeno un rigo è speso per gli scout. Fortunosamente è stato recuperato il quaderno di caccia di Picchio Parlante e scopriamo che nel 1958 esistono due squadriglie Picchi e Cervi e i Picchi partecipano al Campo Estivo a Domegge di Cadore assieme ai Gruppi di Conselve e Piove di Sacco.
Con alterne vicende queste due squadriglie proseguono le attività negli anni 1959 e 1960 e riescono, scucendo L.10.000 all’Assistente Ecclesiastico, a censirsi per il 1961 all’A.S.C.I..
Nel 1961 si ritrovano le squadriglie Cervi e Pellicani.
Un avvenimento al momento poco importante è riportato da Cavazzina Paolo verso la fine nel suo quaderno di caccia “Un Capo (messo in congedo da tre settimane dall’Este) è venuto, dietro richiesta del
nostro Capo Gruppo, a farci visita” in calce è riportato il nome: “Penna di Falco – Venco Alberto”.
Da questo momento e per tutti gli anni sessanta la vita del Gruppo si lega indissolubilmente a Penna di Falco che magistralmente pone le basi del Gruppo odierno, ma lasciamo a lui la storia.