1970

Vede un riparto ben affiatato, non farò alcun nome per non far torto, ma ne ero orgoglioso. A marzo si partecipa ad una giornata natura al Ponte di Veia (VR) a carattere provinciale.
Don Leone ha lasciato il posto a padre Zeno Marchezzolo della parrocchia di San Giacomo, inoltre nasce l’idea di una base nel boschetto dei Frati, c’è la piccionaia, per noi va bene, e per tutto l’anno l’impresa è assicurata. Alla fine abbiamo la sede a San Giacomo.
E’ memorabile il lavoro svolto dai ragazzi, in qualunque momento qualcuno stava lavorando in sede, veramente ne abbiamo combinato di tutti i colori.
Il campo anche quest’anno viene svolto a Sella di Borgo Valsugana, non era perché eravamo privi di fantasia ma solamente perché la vallata era meravigliosa.
Al campo ne abbiamo visto di tutti i
colori, dalla tonaca di Padre Zeno alzata sul pennone della bandiera alla “balla” di Giuliano nel tentativo di scambiare i distintivi con uno scout francese. Conclusione: il baratto di distintivi non si è effettuato, ma èrimasta la “balla”. Per tutta la notte i capi gli hanno fatto ingoiare caffè e camminare. Alla mattina, dopo una breve Corte D’onore, èstato caricato del suo zaino e mandato a casa perché prima della visita dei francesi era stato vietato qualsiasi scambio e oltre la bravata dell’ubriacatura. lo spavento dei capi per rimetterlo in piedi. Giuliano, per l’esattezza, in quel campo era cambusiere. Con il Monselice al campo c’erano due squadriglie di Camposampiero e una di Ponte di Brenta. Qualcuno di Ponte di Brenta ricorda bene quel campo per essere diventato una macchietta del campo estivo. Purtroppo c’è sempre un pierino e quell’anno fu Italo, “l’esploratore scelto”.