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È DI NUOVO ROUTE

Il 28 luglio, noi ragazzi del Clan “Exodus” e del Noviziato “Andromeda” siamo partiti per la route estiva.

<<La tua Leggenda Personale è quello che hai sempre desiderato fare. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla Terra. E quando desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio>>.

Questo il tema della route, ispirato al libro “L’Alchimista” di Paulo Coelho.

Siamo partiti dalla stazione ferroviaria di Napoli per poi arrivare a Stia, in Toscana, una piccola città che si divincola in diversi vicoli di pietra, casette caratteristiche e stradine che si inerpicano verso Papiano Alto, dove ci siamo fermati, ormai stanchi, dopo un po’di cammino.

Appena arrivati, abbiamo montato subito le tende e ci siamo organizzati per la cena con le nostre spiritiere.

Dopo rifocillati, eravamo pronti ad affrontare il giorno successivo!

La sveglia, il mattino seguente, è suonata presto, perché ci aspettava una lunga giornata di cammino per raggiungere Passo della Calla.

Appena addentrati nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, siamo stati accolti da mura di alberi alti, di quelli che si vedono nei film, di quelli di cui potevamo avvertirne il profumo e percepirne i suoni, lontano dallo smog e dal rumore della città.

Lungo la strada, quando ormai era ora di pranzo, ci siamo fermati a Capo d’Arno, la sorgente del fiume Arno, a cui il sommo poeta Dante Alighieri ha dedicato dei versi nella Divina Commedia. Anche noi ne abbiamo tessuto le lodi ☺, perché si sa, dopo tanto cammino, non c’è nulla di più gratificante che immergere i piedi nell’acqua fresca.

Dopo questa breve pausa, subito ci siamo rimessi in cammino per raggiunge Monte Falterona. In cima, 1650 m slm, si respirava un senso di pace assoluta che ci ha ripagato la fatica della salita, dipingendo sui nostri volti un sorriso soddisfatto.

La strada, però, ancora non era finita, perché dovevamo raggiungere il rifugio dove ci saremmo fermati per la notte.

Quando siamo arrivati a Passo della Calla, faceva abbastanza freddo, allora i nostri capi ci hanno preparato una tisana calda mentre stavamo discutendo sul viaggio personale e l’importanza dei sogni.

Questa discussione ci ha permesso di analizzarci, di raccontarci e di condividere con gli altri i propri sogni.

Quando ormai era sera, abbiamo acceso il camino e dopo aver cenato abbiamo fatto un’attività proposta dai capi, che ci ha dato l’opportunità di analizzare diversi punti della nostra comunità e così di migliorarli durante la route.

Il giorno seguente ci aspettava un altro giorno intenso di strada. La fatica si stava facendo sentire, ma, finalmente, dopo tanto camminare siamo arrivati a Badia Prataglia, un piccolo centro immerso nel verde, dove abbiamo avuto l’opportunità di fare la spesa.

Eravamo ormai arrivati all’ultimo giorno di strada, quello più faticoso.

In certi tratti non c’erano più quegli alberi alti a proteggerci e il sole era cocente. Spesso, è capitato che qualcuno diceva: “Basta, non ce la faccio più”, ma c’era sempre qualcun altro a dare forza, a incoraggiare e a tendere una mano.

La strada è soprattutto questo: sorrisi, gioia, fatica, fiducia e bellezza.

Dovevamo raggiungere La Verna attraverso un sentiero tutto in salita e per questo cercavamo di risparmiare il fiato.

Arrivare a La Verna è stata per tutti una grande vittoria.

In questa occasione abbiamo capito quanto fosse importante l’essenzialità nella preparazione dello zaino e che, in generale, nella vita bisogna fare delle scelte, eliminando le cose superflue e portando con sé quelle necessarie.

A La Verna abbiamo incontrato Antonio Giomelli, un ex scout del nostro gruppo, che ci ha raccontato la sua esperienza e che ci ha deliziato con un dolce buonissimo, che ci voleva proprio, dopo tanto cammino.

Il giorno dopo siamo arrivati ad Assisi, dove siamo stati ospitati da alcune suore molto gentili, proprio vicino la Basilica di Santa Maria degli Angeli.

La strada era finita, ma le avventure erano ancora tante: infatti, i nostri capi, dopo il canto di marcia, ci hanno mandato in hike, divisi in tre pattuglie da tre, con tre fette di pane e tre mele.

L’idea dell’hike ci rimandava ai ricordi del reparto, quindi un qualcosa che è sempre visto con sospetto ma allo stesso tempo con entusiasmo, perché non sai mai cosa può accadere, c’è una sorpresa sempre dietro l’angolo.

Infatti, il mattino seguente, da ogni pattuglia ne sono usciti dei racconti davvero incredibili.

Inoltre l’hike ci ha dato la possibilità di conoscerci meglio, di riflettere e di analizzarci. Se vissuta bene, può dimostrarsi un’esperienza insostituibile.

Era ormai arrivato il momento più emozionate della route: la visita alla Porziuncola per il Perdono d’Assisi.

Quest’esperienza ci ha fatto capire molte cose, in particolare la nostra piccolezza nei confronti di Dio.

Il penultimo giorno di route, infine, ci siamo messi sui passi di S.Francesco, andando in quei luoghi che sono testimonianza dell’umiltà e dell’essenzialità del poverello d’Assisi: come l’Eremo di S.Francesco, la Basilica di Santa Chiara e la Chiesa di San Damiano.

Proprio qui, nel bellissimo giardinetto della Chiesa di San Damiano, Mario e Rosa hanno preso la partenza: hanno concluso il cammino propriamente scout e hanno iniziato la loro nuova avventura da scout nella vita. Questo momento, ovviamente, è stato molto toccante, perché hanno lasciato il Clan due persone per noi molto importanti, che ci hanno donato emozioni, insegnamenti e sorrisi, lasciando, inevitabilmente, delle tracce, sulle quali noi disegneremo la nostra strada.

La nostra route stava volgendo a termine ma ci mancava ancora qualcosa: esperienza di servizio.

Così, abbiamo aiutato le suore che ci ospitavano a dipingere il muro del vialetto, a caricare dei pacchi e a pulire il giardino da tutte le erbacce.

Il servizio è per noi un arricchimento: ci riempie di soddisfazione e di gioia.

Nel pomeriggio abbiamo preso il treno per ritornare alle nostre cose. È inutile dirlo… non abbiamo lasciato dormire chi voleva riposare, perché ci siamo scatenati con la chitarra del nostro capo, spaziando con un vasto repertorio musicale: da canti scout a classici italiani, fino a canzoni napoletane.

Una volta tornati a casa, ognuno di noi è passato dalla route alla routine, ma ognuno di noi cerca sempre di portare nella propria quotidianità le esperienze vissute lungo la strada, perché si sa che lo scoutismo è uno stile di vita.

Valeria Liguoro

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