Branca E/G

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La Branca E/G

La branca Esploratori e Guide si rivolge ai ragazzi ed alle ragazze di età compresa tra gli 11/12 ed i 16 anni e si propone di favorire la realizzazione di una identità solida capace di entrare in relazione con gli altri.

I ragazzi e le ragazze si riuniscono in unità chiamate reparto. I ragazzi e le ragazze si riuniscono in squadriglie. Più squadriglie formano un reparto. (Estratto dal “Regolamento Metodologico”; vedi alla voce “Documenti” del sito).

La vita del Reparto è scandita dall’alternarsi di imprese, di Reparto o di squadriglia, vissute attraverso l’atmosfera dell’avventura. È l’avventura di costruire se stessi, utilizzando in maniera imprevista e imprevedibile le competenze acquisite; è l’avventura di mettere se stessi a servizio degli altri. Nella vita di Reparto quindi, diventa determinante l’esercizio dello scouting: l’arte di osservare la realtà vissuta, di interpretarla e di agire conseguentemente in essa. Non si tratta solo di un insieme di tecniche, ma di un modo di affrontare la vita, favorendo nell’adolescente lo sviluppo di uno stile progettuale. I ragazzi divengono progressivamente sempre più protagonisti della propria crescita attraverso alcuni strumenti peculiari:

  • La vita all’aperto: vissuta come avventura e basata sull’uso delle tecniche.
  • Il gioco: che rende le attività appassionanti e infonde serenità nell’affrontare le difficoltà.
  • La vita di gruppo: attuata in piccole comunità denominate Squadriglie e poi nella più ampia comunità di Reparto.
  • Uno di stile rivolto all’ essenzialità nel fare e nel gestire le cose.
  • Il servizio in piccoli impegni quotidiani tesi ad aiutare il prossimo (Buone Azioni).
  • L’abilità manuale: utilizzata come stimolo concreto alla creatività e delle competenze personali.

Dal Regolamento AGESCI (2016)
Squadriglia, Incarichi di Squadriglia, Capo Squadriglia, Consiglio di Squadriglia, Uscite e Missioni di Squadriglia, Specialità di Squadriglia, Reparto e sue tipologie, Consiglio Capi, Alta Squadriglia.

SQUADRIGLIA

La squadriglia è la struttura fondamentale del reparto e offre ai ragazzi e alle ragazze, in età esploratori e guide, un’esperienza primaria di gruppo.
È composta da sei – sette ragazzi o ragazze di tutte le età ed è monosessuale.
Tale caratteristica di verticalità aiuta gli esploratori e le guide, attraverso il trapasso delle nozioni, a raggiungere maggiore sicurezza in se stessi e ad aprirsi agli altri: ciò grazie al clima di fiducia e allo stimolo alla corresponsabilità, dinamica educativa peculiare di questa piccola comunità.
La verticalità all’interno della Squadriglia consente inoltre di offrire a più ragazzi e ragazze la possibilità di vivere l’esperienza di Caposquadriglia.
Ogni squadriglia vive una reale autonomia utilizzando materiale, denaro e un angolo proprio; realizza, in spirito d’avventura e con lo stile del gioco, imprese ideate dai ragazzi stessi.
La vita di squadriglia prevede oltre alla riunione settimanale frequenti uscite tendenzialmente mensili, se possibile con pernottamento, che offrono occasioni per vivere e sperimentare in modo sistematico l’autonomia.
La squadriglia è uno dei luoghi privilegiati in cui ogni E/G può vivere e concretizzare il proprio Sentiero.
Le squadriglie assumono i nomi suggeriti da B.-P. e usano le insegne corrispondenti

INCARICHI DI SQUADRIGLIA

Ogni esploratore e guida assume, all’interno della squadriglia un incarico, proporzionato al proprio sentiero. Tale incarico è un’insostituibile esperienza di responsabilizzazione; per questo motivo deve essere sperimentato come indispensabile per la vita della squadriglia, ed essere esercitato per un periodo sufficientemente lungo, perché corrisponde ad esigenze permanenti (ad es. cicala, mercurio, guardiano dell’angolo, liturgista, tesoriere, ecc.).
Differisce dai “posti d’azione” (ad esempio disegnatore, topografo ecc.), legati invece all’impresa del momento e corrispondenti a effettivi impegni, piccoli o grandi, necessari per la realizzazione dell’impresa stessa.

CAPOSQUADRIGLIA

Ogni squadriglia viene animata da un Caposquadriglia scelto dallo Staff di Reparto, sentito il Consiglio Capi, tra gli esploratori e le guide in cammino verso la Tappa della Responsabilità, in base alle esigenze della squadriglia. Tale ruolo è una notevole esperienza di crescita e di responsabilizzazione dei più grandi del reparto, perché:

  • educa alla responsabilità di persone e non soltanto di cose;
  • invita all’ascolto e alla disponibilità nei confronti dei più piccoli: questi infatti sono portatori di un’esperienza diversa e offrono un’occasione di stimolo e di confronto;
  • abitua all’autorità come servizio e attenzione agli altri;
  • consente di attuare il trapasso delle nozioni.

Uno dei compiti principali del Capo Squadriglia sarà quello di impegnarsi il più possibile ad essere a conoscenza del Sentiero dei suoi squadriglieri e di accompagnarli nella concretizzazione delle mete negli impegni

CONSIGLIO DI SQUADRIGLIA

Tutte le decisioni sulla vita di squadriglia e sulle imprese sono di competenza del Consiglio di Squadriglia, che è composto da tutti i membri della squadriglia. È impegno del Capo e del Vice Caposquadriglia renderlo democratico e ottenere poi da tutti il rispetto delle decisioni. Il Consiglio, al termine di ogni impresa e di ogni momento significativo della vita di squadriglia, ne verifica la realizzazione e lo stile tenuto da tutti, e stabilisce i traguardi successivi. L’impegno personale di ogni E/G è verificato in base al Sentiero di ciascuno/a. Il Consiglio di Squadriglia è infine ambito privilegiato per la verifica di mete e impegni dei singoli in preparazione al Consiglio della Legge.

USCITE E MISSIONE DI SQUADRIGLIA

Le uscite di squadriglia consentono una progressiva conquista di autonomia e di responsabilità da parte dei ragazzi e delle ragazze. Le uscite di squadriglia con pernottamento sono parte essenziale del metodo scout: la progressiva conquista di autonomia e di responsabilità da parte dei ragazzi e delle ragazze porta a occasioni in cui essi vengono messi alla prova, specie i più grandi, sperimentando sia la capacità di organizzazione, sia le competenze e lo spirito con cui viene vissuto lo scautismo senza la presenza dei capi. Pertanto, le eventuali difficoltà incontrate non giustificano la rinuncia a esse. La missione di squadriglia è un’uscita in cui gli obiettivi e le tecniche per raggiungerli vengono indicati dai capi. Essa costituisce occasione privilegiata per gli E/G di vivere concretamente lo spirito del Motto.

REPARTO E SUE TIPOLOGIE

L’insieme delle squadriglie forma la comunità più ampia del reparto. Questa offre ai ragazzi e alle ragazze uno spazio di crescita e di scambio più ricco e articolato, anche per la presenza degli adulti. Per poter seguire il sentiero di ogni esploratore e guida, il numero dei componenti deve essere limitato; in particolare si otterranno risultati educativi significativi con non più di 30-32 ragazzi e ragazze. D’altra parte, per consentire un buon clima di gioco e avventura, sono necessari almeno una dozzina di componenti così da formare due squadriglie. Per il raggiungimento degli obiettivi della branca, ogni reparto può avere una propria struttura:

  • reparto monosessuale;
  • reparto parallelo;
  • reparto misto.

Il reparto monosessuale ha il vantaggio di favorire un’opportuna identificazione sessuale del ragazzo e della ragazza, permette un coinvolgimento graduale e completo nell’affrontare le varie difficoltà, grazie allo stimolo di un ambiente sereno e fraterno.
I reparti paralleli, oltre ai vantaggi dei reparti monosessuali, permettono di dosare opportunamente i momenti di incontro e di collaborazione con l’altro sesso. I due reparti devono essere piuttosto piccoli, al massimo di tre squadriglie ciascuno. Le rispettive direzioni lavorano insieme per la preparazione e la verifica del progetto di unità; questo, uguale negli obiettivi, si diversifica a volte nei mezzi da usare date le diversità di partenza. Le due direzioni, pur seguendo regolarmente la propria unità nelle attività separate dei ragazzi, preparano insieme le uscite e i campi e li svolgono insieme quando è il caso. Il Consiglio della Legge viene tenuto per singolo reparto, a meno che l’impresa non li abbia coinvolti entrambi. Le attività di alta squadriglia possono essere svolte insieme, ma sono da prevedere anche attività separate. Qualora fosse presente nel gruppo una unità mista nelle branche l/c è auspicabile che la proposta educativa di reparto sia realizzata nella struttura parallela, al fine di offrire una spinta più forte nella direzione della formazione della identità.
Il reparto misto, formato da squadriglie maschili e femminili, offre il vantaggio di una maggiore continuità d’incontro e di collaborazione tra ragazzi e ragazze che appartengono alla stessa comunità. Tale scelta è dettata da motivi pedagogici e non organizzativi. Deve comunque assicurare momenti separati che favoriscano l’identificazione con il proprio sesso. L’attività di squadriglia è molto potenziata al fine di recuperare momenti indispensabili di omogeneità sessuale. La direzione dell’unità è affidata ad un capo e ad una capo, che abbiano terminato l’iter di formazione, e ad un assistente ecclesiastico.

CONSIGLIO CAPI

Il Consiglio Capi è luogo privilegiato dove si vive la cogestione del Reparto. È costituito dai Capisquadriglia, dai Capi Reparto, dall’Assistente Ecclesiastico, eventualmente dagli Aiuti (tenendo conto che il rapporto numerico non finisca per condizionare i ragazzi e le ragazze) e, quando è opportuno, dai Vice Capisquadriglia.
Si riunisce con frequenza regolare al fine di organizzare e gestire la vita del Reparto; è competente nel leggere costantemente la situazione e i bisogni del Reparto; ne stabilisce il programma (nel rispetto dei tempi e delle necessità legate alle imprese in corso); elabora e propone iniziative al Reparto; prepara il Consiglio della Legge e garantisce poi il rispetto delle decisioni. Il Consiglio Capi poi, quando progetta e programma i momenti di vita del reparto, individua le occasioni più adeguate nelle quali i singoli esploratori e guide potranno concretizzare gli impegni del loro sentiero. Esso è inoltre momento di crescita per i Capisquadriglia: in esso, infatti, i ragazzi e le ragazze più grandi sono aiutati a vivere l’esperienza della responsabilità di cose e di persone, in un’ottica di servizio, di collaborazione e di solidarietà.

ALTA SQUADRIGLIA

L’alta squadriglia è l’ambiente educativo offerto ai ragazzi più grandi del reparto per rispondere meglio alle loro esigenze mutate nel passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza. Lo stile e il clima dell’impresa che si vive in Alta squadriglia si propone pertanto di aiutare i ragazzi e le ragazze ad affrontare la ricerca della loro nuova identità nel rapporto con se stessi, con i coetanei, con gli adulti e non ha compiti di gestione del reparto. In questo momento di maturazione del ragazzo e della ragazza, è importante che il capo approfondisca il dialogo con loro, per poterli aiutare maggiormente nella loro crescita. È formata dai ragazzi e dalle ragazze del reparto che, per la loro maturazione personale, manifestano l’esigenza di farne parte, insieme al capo e alla capo•reparto, all’assistente e, eventualmente, agli aiuti. Sono i capireparto e l’assistente che invitano l’esploratore e la guida, in qualsiasi momento dell’anno, a valutare e scegliere la partecipazione alla vita dell’alta squadriglia. Non vi si accede né perché si è capo o vice caposquadriglia, né per meriti. L’alta squadriglia svolge le attività in momenti diversi e indipendenti dalla vita del reparto. È importante che l’attività non si sovrapponga a quella di reparto, e che l’impegno dei più grandi non vada a discapito di quello svolto in reparto e in squadriglia. L’attività di alta squadriglia è ricca di elementi del metodo E/G (avventura, vita all’aperto, impresa ecc.) e di elementi peculiari (riflessione, confronto ecc.), adatti all’età. Per l’alta squadriglia sono maggiormente caratteristici la concretezza delle esperienze e lo stile dell’impresa. Anche in alta squadriglia si vive una catechesi sistematica, e si sviluppa l’abitudine a pregare la Parola di Dio e a verificare con essa la propria vita.

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