San Paolo 2018…noi c’eravamo!

Una nuova sfida è comparsa all’orizzonte e ha portato il nostro Clan Destino verso un nuovo viaggio per uscire dai confini di Rivarolo.

Dopo un viaggio in treno e l’attraversamento della città di Torino, siamo arrivati al parco del Valentino, per trovarci davanti gruppi di scouts da tutta la regione, qualcuno con i jeans, qualcuno con la chitarra, qualcuno con la faccia interrogativa di chi non sa che aspetto abbiano i compagni di pattuglia che gli sono stati assegnati.

In un momento di caos generale tuti i rover e le scolte presenti iniziano a cercare i propri compagni di avventura per questi tre giorni, infatti ogni clan è stato diviso in coppie, abbinate a coppie di altri clan che hanno deciso di giocare nella stessa zona, e, dopo la consegna delle cartine del campo da gioco e della sacca ufficiale, siamo tutti pronti a partire.

Chi riesce a trovarci?! 😉 Cliccate sull’immagine per ingrandirla!

Il San Paolo per il campo da gioco della collina torinese è appena iniziato: il challenge consiste nel camminare su e giù per i colli per raggiungere tappe gestite da capi, sfide da scannerizzare con il QR code o semplici punti bonus.

La fine per oggi si trova a Chieri, meta che appare alle pattuglie un traguardo irraggiungibile dall’altra parte della cartina.

La mia pattuglia decide di conquistare il Colle della Maddalena, passando tra due sfide tenute dai capi e accumulando qualche punto bonus.

L’arrivo a Chieri è la fine della nostra giornata di cammino e ci concediamo una cena che ricorda in qualche modo la cena ebraica: rucola, uova sode e pane azzimo per il Giovedì Santo.

La sera è, quindi, un momento per decidere il percorso per il giorno dopo, oppure per ritrovarsi con il proprio clan a condividere le esperienze di oggi; poi, finalmente, ci concediamo un po’ di riposo.

Il venerdì mattina si riparte per raggiungere il Castello di Moncalieri, sempre affrontando sfide e raggiungendo tappe lungo il percorso; qualche pattuglia si perde lungo il percorso e qualcuna arriva all’ora di pranzo ormai stremata dopo la camminata.

L’esperienza più emozionante è di certo la funzione del Venerdí Santo a cui partecipano tutti i clan che hanno giocato anche negli altri campi da gioco; infatti, tutte le pattuglie di Piemonte e Valle d’Aosta si sono ritrovate alla chiesa del Santo Volto a Torino per un’attività riguardo tutte le morti del mondo, che ci ha dato l’opportunità di riflettere e di confrontarci, e per ritirare la cena del digiuno del venerdì, un pezzo di pane e una mela.

Il risparmio su questo pasto è stato offerto alla compagnia teatrale che ha rappresentato per noi la loro versione del musical Jesus Christ Superstar, un adattamento pop per farci vivere in modo diverso il racconto della passione di Cristo.

La compagnia si occupa di raccogliere fondi per migliorare la qualità della vita di una bambina affetta da una grave malattia incurabile: è stato questo il nostro contributo a cui i capi hanno pensato per questa Pasqua.Il sabato si apre nuovamente di pattuglia per raggiungere una nuova meta a Torino e i capi di altri clan, che ci sono stati assegnati; la mia pattuglia si sposta a Parco Dora per incontrare i capi del Rivoli 1.

 

Insieme a loro abbiamo fatto una verifica e una condivisione finale del nostro challenge, riflettendo su cosa ci portiamo a casa da questa esperienza, su come abbiamo lavorato insieme e su cosa potremmo migliorare di noi stessi e del nostro impegno.

Alla fine insieme ad un’altra pattuglia affrontiamo il momento di fede legato al Sinodo dei Giovani: i vescovi hanno chiesto la nostra opinione riguardo grandi temi trattati dalla Chiesa e l’AGESCI ha fornito qualche spunto di riflessione, che si potrà concretizzare in una lettera, scritta da ogni clan che ha deciso di partecipare, diretta al proprio vescovo.

Il San Paolo si conclude con le premiazioni davanti alla chiesa del Santo Volto: un enorme gruppo di Rover e Scolte si trova a esultare e a cantare insieme “Strade di Coraggio”, ogni Clan viene chiamato a ritirare la lanterna con la luce pasquale ed è un momento per rendersi conto quanti clan e ragazzi abbiano partecipato tutti insieme a questo grande evento.

Lo scoutismo ha bisogno di aprirsi a questo genere di eventi, che creano amicizia e permettono a tutti di confrontarsi con realtà simili alla propria eppure diverse per abitudini e per obiettivi.

Penso che ogni scout che abbia partecipato a questo evento voglia rigraziare l’organizzazione per il lavoro e soprattutto per l’opportunità di confronto che c’è stata.

Margherita