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Curiosità

Curiosità sugli Scout

Abbiamo racchiuso in questa pagina alcune curiosità sulla vita Scout

Forbes :

dieci motivi per assumere uno Scout

Nel dubbio meglio scegliere uno scout. Almeno sul posto di lavoro. A prendere posizione in favore del metodo ideato da Robert Baden Powell è l’edizione spagnola di Forbes che ha stilato un decalogo per sostenere quanto sia “consigliabile assumere uno scout”. Una serie di ragioni che non riguardano le attitudini commerciali, ma che si riferiscono – piuttosto – al saper stare insieme e guidare gli altri.

Sa lavorare in squadra. Può avere maturato anche 15 anni di esperienza di lavoro in team, ma il valore universale è sempre quello del rispetto dell’altro. Uno scout sa montare una tenda e organizzare un campo estivo per 200 bambini. Operazioni che fa in modo volontario, quasi automatico: per natura la sua formazione è cooperativa, inoltre ragione per progetti da realizzare.

È creativo. E’ abituato a trovato soluzioni creative in situazioni avverse. Nei suoi anni da scout ha imparato a costruire dal nulla rifugi di fortuna per sfuggire a tempeste improvvise; inventare giochi che motivassero 100 bambini per 15 giorni o organizzare una campagna di raccolta fondi per coprire le spese di un campo di lavoro in Siria.

Rispetta la sua scala di valori e la sua parola. È abituato a programmare e a svolgere le sue attività avendo a riferimento i valori degli scout all’interno di un contesto ben definito (qualcosa come il “codice etico” a cui ci riferiamo nel mondo professionale). Un aspetto che lo spinge a credere ai progetti cui prende e di allinearli ai suoi interessi e alle sue passioni. La verità, la nobiltà, la giustizia, la solidarietà e il rispetto per la parola data sono valori non negoziabili.

Sa guidare ed essere guidato. Dall’età di sei anni ha imparato a prendere decisioni e – contemporaneamente – a lavorare a progetti diversi. In alcuni di questi è lui a guidare, in altri è guidato dai suoi compagni. Quando guida lo fa con il consenso e la fiducia, mettendosi nei panni degli altri e rimanendo coerente nelle sue decisioni. Quando viene guidato lavora in squadra con rispetto, promuovendo il consenso e la coesione.

È empatico. Come in un’azienda, in un gruppo scout convivono bambini e bambine di età, capacità e interessi diversi. L’empatia gioca un ruolo essenziale per la convivenza e l’aiuto reciproco. Uno scout ha imparato che non tutti devono portare lo stesso peso nello zaino, ma che si distribuisce in base alle capacità di ciascuno. Uno scout sa che la miglior escursione di montagna non è quella che arriva più in alto, ma quella che è alla portata di tutto il gruppo.

Valorizza lo sforzo. Fin da piccoli, le attività della vita scout, molto legate alla natura, devono essere indirizzate perché si impari a superarsi anche quando si crede di non avere più le forze neanche per un altro passo. Gli scout imparano a sorridere davanti alle difficoltà e a sforzarsi per raggiungere ogni obiettivo prefissato.

Sa porsi degli obiettivi e valutarli. Da subito, lo scout fa pratica nel proporsi degli obiettivi, sia personali che di squadra, per poi valutarsi e ricevere la valutazione altrui. Il feedback costruttivo è una pratica che uno scout domina alla perfezione quando inizia la sua vita lavorativa.

È generoso. “Dare” e “condividere” sono i verbi più comuni nella vita scout. L’acqua che resta in una borraccia non è del suo proprietario, ma di chi ne ha più bisogno e un educatore può arrivare a investire 1.000 ore all’anno come volontario. Ore dedicate a educare i bambini ad essere persone migliori.

Lotta contro l’ingiustizia. Con il motto “Lascia il mondo migliore di come lo hai trovato”, la pedagogia scout si basa sul fatto che i bambini siano capaci di comprendere e mettere in pratica il proprio potenziale per migliorare l’ambiente che li circonda, affrontando con coraggio le sfide che si presentano e non guardando dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, ma agendo per cambiare la situazione.

È una persona “con risorse”. Ha una profonda esperienza nel dinamizzare riunioni, inventarsi un gioco per risolvere un conflitto, parlare in pubblico o localizzare l’impresa più economica per l’affitto dei pullmini. È dinamico e audace, ed è abituato a risolvere problemi di diverse forme e dimensioni.

Nuovo Gioco: Vita da Scout

50 buoni motivi per diventare Scout

Nuovo gioco: si chiama Vita da Scout.

Invitiamo chi ancora non è entrato in questo mondo.
1- iscriviti al gruppo più vicino
2- inizi a conoscere gente nuova
3- farai una promessa e porterai al collo un fazzolettone che ti distingue dagli altri gruppi
4- farai delle uscite
5- dormirai nel sacco a pelo
6- se sei da una fascia tra i 12-16anni dormirai in tenda
7- hai la possibilità di dormire sotto un cielo stellato
8- scoprirai il creato
9- ti riscaldi insieme agli altri davanti un fuoco la sera
10- avrai modo di cantare anche se sei stonato/a
11- farai strada passando tra le montagne
12- non sarai mai solo/a
13- la gavetta farà per te da piatto
14- la tenda diventerà una seconda casa
15- i giochi, le caccie al tesoro, i bans non mancheranno mai
16- avrai modo di confrontarti con gli altri
17- sentirai uno strampellio di chitarra molto spesso
18- iniziarai a capire quali cose sono essenziali
19- le tue spalle e lo zaino diventeranno una cosa sola
20- non vedrai l’ora che arrivi il campo invernale
21- non vedrai l’ora che arrivi il campo estivo
22- i capi li vedrai come fratelli maggiori
23- al campo estivo non mancheranno i giochi d’acqua
24- avrai modo di scoprire i tuoi talenti
25- inizi a esser più responsabile
26- il tempo ti vola e neanche ti accorgi come
27- imparerai a costruire la cucina
28- imparerai a cucinare
29- imparerai a tagliare la legna con l’accetta
30-imparerai a alimentare il fuoco
31- imparerai ad aiutare l’altro
32- imparerai a vivere insieme agli altri in armonia
33- imparerai i vari metodi di segnalazione
34- imparerai a leggere una cartina e non usare Google Maps
35- imparerai a curare le ferite di bruciature, punture o tagli
36- imparerai che ti chi sta accanto ti vuole bene sinceramente
37- imparerai a esser scout anche senza l’uniforme addosso
38- imparerai a vedere le bellezze che la natura ci offre
39- imparerai a farti una doccia fredda in un fiumiciattolo
40- avrai modo di tirare fuori le tue idee
41- il tuo parere conta
42- imparerai a non arrenderti
43- imparerai a obbedire
44- imparerai ad esser più sincero
45- imparerai che se i nodi sono fatti bene, la costruzione tiene
46- imparerai a montare bene la tenda per non rischiare di dormire nell’acqua
47- conoscerai altri ragazzi scout non del tuo stesso paese, regione o stato.
48- imparerai a dar significato alla parola fratellanza
49- sarai sempre pronto a servire gli altri
50- infine sarai felice di esser entro/a in questo fantastico mondo dello scoutismo.

Cosa aspetti adesso? Inizia questo gioco! Vedrai che tu e lo scoutismo sarete una cosa sola.

NOSTROFIGLIO.it

Perché essere Scout

Che significa essere scout? Come si intraprende il percorso dello scautismo e da che età i bambini possono esserne coinvolti? Ne abbiamo parlato con l’AGESCI, l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani che contribuisce alla formazione dei giovani secondo i principi ed il metodo dello scoutismo.

Uno stile di vita, un impegno in cui i ragazzi si mettono in gioco vivendo esperienze profonde a contatto con la realtà: ecco perché essere scout. Per capire meglio i valori e gli ideali dello scautismo e scoprire come si diventa e come si cresce all’interno di un gruppo scout, abbiamo parlato con Marilina Laforgia e Matteo Spanò, presidenti del Comitato Nazionale AGESCI, l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani.

1. Come nasce e cos’è lo scautismo
Lo scautismo è un percorso di crescita proposto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze. L’idea originaria è di Sir Robert Baden-Powell, che ne sperimentò l’efficacia nel 1907, dando vita a un movimento che oggi è fra i più diffusi nel mondo, rappresentato dall’Associazione Mondiale delle Guide ed Esploratrici (WAGGGS) e dall’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM). La proposta si caratterizza principalmente per la vita all’aperto, lo spirito di avventura, il gioco, il servizio, la fraternità internazionale e la dimensione comunitaria. Oggi ci sono più di 40 milioni di scout e guide in oltre 200 paesi e in Italia l’AGESCI, Associazione Guide e Scouts cattolici Italiani, è presente su tutto il territorio nazionale, con 183.000 associati appartenenti ad oltre 2.000 gruppi.

2. Essere scout: uno Stile di Vita
Una precisazione è doverosa: non “si fanno gli scout”, ma si è scout. È un vero e proprio stile di vita. I ragazzi e le ragazze che intraprendono lo scoutismo si impegnano, forti della fiducia che sentono riposta in loro dagli adulti educatori, a crescere facendosi artefici consapevoli e responsabili della propria strada. I ragazzi mettono in gioco il proprio onore, vivendo esperienze che sollecitano le domande di senso e aiutano a cercarne le risposte.

3. Cosa si fa agli Scout
Il gioco dello scautismo inizia con un’esperienza vissuta nell’atmosfera della Giungla o del Bosco, dove sono accolti bambini e bambine dagli 8 agli 11/12 anni: i Lupetti, le Lupette e le Coccinelle. Nel gioco i bambini si misurano continuamente con loro stessi, si esprimono e comunicano con gli altri attraverso la creatività e la fantasia, sperimentando il gusto di fare sempre del “proprio meglio”. I ragazzi dagli 11/12 ai 16 anni sono gli Esploratori e le Guide. La vita all’aria aperta, l’avventura, l’abilità manuale, l’essenzialità sono gli elementi fondamentali delle attività in questa fascia d’età. La Branca Rover e Scolte si rivolge ai ragazzi e alle ragazze tra i 16 e i 21 anni. È la fase del percorso associativo in cui si chiede ai giovani l’assunzione di una responsabilità diretta di servizio agli altri. Strada, Comunità e Servizio costituiscono i tre elementi da cui derivano le concrete attività della Branca. La Partenza segna il termine dell’esperienza educativa ed è il momento in cui le scelte di ogni Rover e Scolta diventano esplicite, per vivere nel mondo, nella società e nella Chiesa con lo stile e i valori acquisiti.

4. I valori degli Scout
Nel Patto associativo degli Scout si trovano il legame che esprime le scelte fatte dai capi e dagli Assistenti ecclesiastici, l’identità, le speranze, l’impegno che tutti condividono. In particolar modo, gli scout sono contro tutte le forme di violenza, palesi ed occulte, di discriminazione, di marginalità e sfruttamento; in favore della cultura della legalità e del rispetto delle regole della democrazia, della cultura della responsabilità verso la natura e l’ambiente e dell’equa ridistribuzione delle risorse.

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