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Progetto educativo 2023-2027
Comunità Capi San Michele
“Con l’aiuto di Dio” …l’incipit della nostra Promessa Scout ci incita a sognare, a conservare la nostra tenacia nel fare educazione con il Metodo Scout, a tenere saldi i nostri intenti e continuare la storia del nostro Gruppo.
Dal 5 febbraio 1982 il Martina Franca 2 contribuisce a portare i valori dello scoutismo nella nostra città; proprio lo scorso anno al compimento dei 40 anni di storia ci siamo soffermati su quanto quel fazzolettone azzurro e bianco ha plasmato le vite e i caratteri di tante persone che hanno vissuto il nostro Gruppo.
Chi siamo ora: siamo una Comunità Capi giovane, dinamica e attiva nel territorio, nella vita sociale e parrocchiale. Ognuno di noi porta la ricchezza di una sua formazione e competenza personale, che unita alla consapevolezza comune dell’importanza della formazione capi per poter dare una degna proposta educativa, è così composta:
Alcuni Capi, inoltre, si sono impegnati in passato con incarichi in Zona, come Incaricati alle Branche e come componenti del Comitato, tenendo fede alla chiamata al Servizio richiesta e spendendosi con determinazione.
Siamo un Gruppo in crescita, non solo numericamente, ma inserito e attivo nel territorio parrocchiale e del quartiere. A livello statistico, constatiamo che il gruppo ha retto al calo dovuto al lockdown, che ci ha visti comunque determinati a mantenere vivi i contatti con i nostri bambini e ragazzi e a riprendere le attività appena le condizioni lo hanno permesso.
Questo l’andamento del nostro gruppo negli ultimi anni:
Siamo parte di una parrocchia viva, con più realtà parrocchiali presenti e solidali tra loro, promotrice di iniziative e azioni sinodali che stanno ponendo le basi per una Comunità fitta di relazioni. Un territorio vasto e periferico contraddistingue la nostra parrocchia, che conta circa cinquemila abitanti. Nel corso del tempo stiamo assistendo a un rinnovo demografico e a una riqualificazione del quartiere in termini di opere pubbliche che favoriscono l’aggregazione.
Analisi dell’ambiente esterno
Abbiamo lanciato un sondaggio online e diffuso attraverso i canali a nostra disposizione, per poter fare un’analisi della realtà che ci circonda il più possibile aderente alla situazione reale. Al sondaggio, contenente varie domande sulla conoscenza della parrocchia e del gruppo scout, abbiamo raccolto circa 60 risposte, dalle quali possiamo certamente avere un quadro più definito di come impostare il nostro operato educativo. Ci impegniamo, inoltre, ad agire concretamente sul territorio, come cittadini attenti e responsabili, essendo di supporto alla società civile.
Gli obiettivi che ci prefissiamo per questi anni sono:
– fare rete con le altre realtà educative/ricreative/associative della parrocchia: dare una forma alle varie attività, strutturando il servizio extrassociativo dei nostri ragazzi;
– creare una rete con gli altri agenti educativi parrocchiali nell’ambito della quale si faccia direttamente promozione del nostro metodo educativo e si crei una unità di intenti nell’educare;
– promuovere il coordinamento tra le varie realtà, non soltanto ai fini dell’organizzazione ma delle finalità educative;
– confrontarci con le altre associazioni, strutturando le attività e verificandole;
– portare le famiglie a vivere la Chiesa, coinvolgerle nel vivere la parrocchia e il percorso di Fede, sia con attività prettamente scout ma anche promuovendo i servizi della parrocchia;
– farci promotori di idee e suggerimenti con chi amministra la città relativamente ai servizi e agli spazi del quartiere (mobilità nel quartiere e collegamenti con agro, piste ciclabili e educazione alla mobilità dolce, cura degli spazi pubblici e “occhio” sul decoro);
– farci promotori di azioni di cura di “adozione” del parco Ortolini e della Contrada Ferrari, luoghi inseriti nei confini della nostra parrocchia;
– promotori di intervento politico rispetto al passato: comunicazione con gli amministratori per azioni di cittadinanza attiva.
Analisi dell’ambiente interno
Nell’osservare i bambini/e e ragazzi/e a noi affidati, attraverso il nostro Servizio, ci siamo confrontati cercando le criticità sulle quali concentrare il nostro operato, in questo particolare tempo storico. Dall’analisi e dal confronto è emerso che, in generale, i nostri ragazzi vivono queste criticità:
– difficoltà a mettersi in gioco;
– paura di sbagliare;
– timore di uscire dalla propria comfort zone;
– eccessiva distrazione in un mondo iperconnesso;
– difficoltà nel saper comunicare sia in maniera verbale che non verbale;
– eccessivo pessimismo;
– necessità di trovare un posto sicuro e delle persone sicure per esprimere un disagio;
– paura di non farcela.
I ragazzi sentono come un peso l’aspettativa su di loro, pertanto non accettano i fallimenti.
Inoltre abbiamo potuto constatare questi bisogni:
– necessità di giocare, di “sfogo fisico” all’aperto;
– voglia di migliorare il rapporto nel grande gruppo;
– incremento di episodi di attacchi di panico e di ansia;
– mancanza di “leggerezza” nell’affrontare piccoli e grandi decisioni;
– legame interpersonale superficiale, dovuto al sempre più frequente utilizzo della comunicazione impersonale via social.
Da questa nostra analisi, pensiamo di porci alcuni obiettivi educativi in questi anni futuri:
– necessità di puntare sull’autonomia, sull’accettazione che il bambino/ragazzo debba poter fare le proprie scelte, anche sbagliando, senza essere giudicato;
– prendiamo consapevolezza delle criticità, utilizzando strumenti del metodo sulla “formazione del carattere”: valorizzazione del CDA, dell’Alta Squadriglia, servizio in ambienti dove si devono muovere da soli ecc…
– dare ai bambini/ragazzi un punto di vista adatto a cercare degli obiettivi di vita;
– dare più spazio ai sogni dei bambini/ragazzi, costruire dialoghi che ci facciano conoscere meglio il loro pensiero e che imparino a parlare con un adulto: “qual è la tua paura, qual è il tuo sogno”;
– estendere l’azione alle famiglie: nella fase finale condividere cosa è emerso.
Da questa analisi emerge in noi un interrogativo: il cambio scuola, la crescita, permetterebbero un passaggio a branco triennale (3, 4, 5 elem), in modo da anticipare tutta la vita scout?
Ci facciamo promotori di un percorso sperimentale, un cambiamento della vita delle branche: branco triennale (3, 4, 5 elem), reparto quadriennale (dalla 1 media al 1 superiore), con la partenza in 5 superiore. Nel corso della durata di questo PE attueremo la sperimentazione.
Analisi delle risorse e dei limiti
Risorsa: Capi coinvolti in altre realtà della parrocchia, in prima persona (coro, ministranti, eventi per giovani, eventi parrocchiali, gruppi parrocchiali, sport), siamo tutti impegnati nelle varie attività della parrocchia. Molti dei nostri ragazzi sono coinvolti attivamente nell’oratorio parrocchiale. La parrocchia è una fucina di occasioni di aggregazione e di coinvolgimento di persone, con organizzazione di svariati momenti (via Crucis, calata dei Magi, feste parrocchiali). Tutto questo ci vede in difficoltà nella gestione dei tempi, perché le varie attività sono spesso contemporanee e perché dobbiamo modulare le nostre attività in base alle esigenze degli altri (p. es. iniziare le uscite quando finisce l’oratorio).
Limite: difficoltà nel creare legami più forti con alcuni gruppi parrocchiali dove non siamo coinvolti e con i quali migliorarne i rapporti (catechismo, Azione Cattolica, ACR, ASD Amatori, Oratorio), necessità di comunicare di più e meglio con questi gruppi per strutturare la qualità.
Un obiettivo sarà quello di coordinarsi all’inizio di ogni anno con le altre realtà per poter lavorare bene insieme e cercare di lavorare su eventuali preconcetti che hanno sulla proposta educativa scout.
C’è la necessità di rispondere a un bisogno comune, con la consapevolezza che i nostri numeri sono limitati e che c’è bisogno in parrocchia di altre agenzie educative, che possano offrire una occasione educativa ai bambini/ragazzi anche lontane dalla nostra.
Individuazione dei bisogni
L’individuazione dei bisogni è la diretta conseguenza dell’analisi dell’ambiente esterno e interno, che facciamo nostre e riassumiamo in due termini: EDUCARE AL SOGNO e FORMAZIONE DEL CARATTERE.
Individuiamo un ulteriore bisogno: la definizione del senso di appartenenza e dell’identità. I ragazzi hanno bisogno di strutturare il proprio “io sono!” nel gruppo e nel servizio, devono avere bene in mente come impegnarsi nel gruppo scout e negli altri gruppi, per evitare che si sentano “persi” in tante attività parrocchiali e corrano il rischio di non sentirsi parte di alcun gruppo.
Individuiamo anche un bisogno “strutturale”: i ragazzi e le ragazze del Clan/Fuoco hanno il bisogno di un luogo che possano chiamare “sede”.
Aree di impegno prioritario e Obiettivi
In questo Progetto Educativo individuiamo le seguenti aree di impegno prioritario, che rappresentano gli ambiti verso cui si vogliono orientare le azioni tese alla realizzazione del progetto.
Ci indicano la strategia, su cosa decidiamo di far leva per giungere al cambiamento.
Le priorità stabilite nel nostro modo di operare sono:
– avere a cura le RELAZIONI – ragazzi, genitori, altre agenzie educative, parrocchia, territorio, mondo sociale, Creato.
– Formazione del CARATTERE – fornire gli strumenti per definire un carattere proprio e vincere le paure e i timori che questo tempo portano, affinché possano crescere Buoni Cristiani e Buoni Cittadini.
– Educare al SOGNO: imparare a sognare e a far propria l’esortazione di Gesù, ricordataci tante volte da San Giovanni Paolo II: “Duc in Altum!”
Ci impegniamo a portare a termine questi obiettivi generali:
– Sperimentazione del cambio di età nelle branche, secondo lo schema che riportiamo in seguito e che ci impegniamo a rispettare nei tempi e nei modi.
– Idee per collettività
– Adozione spazi
– Cura del rapporto con le Famiglie
– Maggiore dialogo e interazione con le altre associazioni
– Curare le relazioni
– Curare la crescita e l’inserimento di nuovi Capi (dalla Partenza o extrassociativi);
– Fare rete
– Almeno un incontro all’anno con le famiglie
– Relazioni con le famiglie per farle partecipare alla vita parrocchiale (Santa Messa e incontri parrocchiali)
– Partecipare alla Route Nazionale delle Comunità Capi nel 2024, che si concluderà ad agosto a Verona
– Dare il giusto valore al Giubileo nel 2025 e viverlo con le intenzioni e le finalità per cui è nato (equilibrio e giustizia)
Tempi d’intervento
La durata del Progetto Educativo sarà di QUATTRO ANNI, di cui l’ultimo (2026-2027) sarà di verifica globale e analisi per il nuovo P.E. (inizio sondaggio con l’esterno).
Ogni anno ci sarà un momento di verifica, a settembre, per verificare gli obiettivi dell’anno passato e rivedere gli obiettivi che ci siamo posti per l’anno successivo, in modo da inserirli nella programmazione e non perderli di vista.
Sperimentazione cambio età nelle branche:
– A. 2023/2024, primo anno di studio:
– ad APRILE 2024 dobbiamo capire se possiamo farlo (forze disponibili + fattibilità concreta); in caso di decisione del cambiamento;
– a SETTEMBRE 2024 A.A. 2024/2025 diventa quello di transizione, lavorando sulla PP del Cda e dei grandi del Reparto (aumentando numeri di ingressi dei piccoli in branco);
– a SETTEMBRE 2025 A.A. 2025/2026 cambio effettivo (5 elem e 1 media passano in reparto, 1 sup e 2 sup passano in noviziato).
Le varie fasi sono riassunte graficamente in questo modo:
Ci impegniamo a creare il tempo dell’ascolto e della condivisione, impegnandoci a organizzare almeno un incontro all’anno con le famiglie, con l’obiettivo di un ulteriore incontro annuale relativo a temi specifici.
Per concretizzare l’obiettivo del “fare rete”, ci impegniamo a partecipare agli incontri nel corso dell’anno pastorale, per la definizione degli obiettivi comuni e l’utilizzo delle risorse comuni.
Una delle priorità durante il primo anno di questo P.E. sarà quella di trovare una sede del Clan/Fuoco che possano sentire “casa”.
Coltiveremo un sogno: una route in Terra Santa con la Comunità Capi e con il Clan.
Affidiamo tutti i nostri progetti e i nostri sogni alla Madonna degli Scout, che protegga il nostro Servizio e le nostre intenzioni sotto il suo manto.
La Comunità Capi