Ciao ragazzi! Ehi! Non girate pagina! Sentite un attimo quello che abbiamo da dirvi!
Chi vi scrive è il reparto maschile, siamo ragazzi che variano tra i tredici e i sedici anni, con tanta voglia di imparare e di fare nuove esperienze.
Se anche voi siete affascinati dalle nuove esperienze, sappiate che qui le viviamo sempre, affrontandole con gioia ed allegria, nel rispetto della Legge Scout.
Tutto inizia durante l’anno, con i rituali incontri del sabato pomeriggio, che vanno ad arricchire il nostro bagaglio personale, composto da un sacco di piccole cose che assieme formano una grande cosa. E tutto quello che riusciamo ad imparare viene sfruttato nel momento più importante: il Campo Estivo, dove viviamo un’esperienza lunga quindici giorni. Qui le varie squadriglie si sfidano nelle più diverse ed impegnative competizioni, come la gara di pioneristica (che consiste nella realizzazione più accurata possibile di sopraelevata e angolo di squadriglia), la gara di cucina, quella di espressione famigerate Campiadi.
A questo punto della stesura dell’articolo non riuscivamo più ad andare avanti perchè tutti avevano incominciato a raccontarci le esperienze vissute costruendo l’angolo, ricordando la fatica spesa per erigere la sopraelevata, compensata dall’immensa soddisfazione che si ha quando alla sera ci puoi dormire sopra. E se anche voi foste stati con noi in quel momento vi sareste sicuramente convinti che lo scoutismo è un’avventura da provare!
Sarà pur vero che le agiatezze sono poche, sarà pur vero che a qualcuno capiterà l’ingrato compito di scavare il buco per le latrine, ma, credeteci, le soddisfazioni alla fine arrivano, come capita in ogni lavoro impegnativo. In preda allo sconforto iniziale, ci basta vedere il campo pieno di costruzioni per rallegrarci istantaneamente e riprendere le attività con tutta la grinta e la vitalità che temevamo di avere perso.
A proposito di allegria, secondo noi il momento più allegro della giornata è il cerchio serale, dove tutti assieme scherziamo, ridiamo, cantiamo, illuminati dal chiarore di una fiamma. Il cerchio è poi senz’altro il momento in cui si tirano le somme e le conclusioni della giornata, dove, avvolti dall’atmosfera magica e un po’ nostalgica creata dal fuoco acceso, si pensa pure agli sbagli o ai torti commessi, riproponendosi nuovi obbiettivi per i giorni seguenti, scanditi dal salire e scendere di una terna di bandiere che ci ricordano quello in cui crediamo e in cui ci identifichiamo.
E se tutto questo non dovesse bastarvi pensate che c’è un’altra avventura bella tosta: il raid, dove la squadriglia – senza i capi!!! – parte per una meta con lo zaino in spalla. Certo, c’è molto da camminare e puntualmente la fatica si fa sentire, ma poi, una volta arrivati a destinazione, ci si sente come leoni, pronti a rifare tutto il percorso daccapo!
Beh, che altro possiamo dirvi per convincervi a diventare dei “nostri”? Speriamo di avervi fatto capire quanto è bella l’avventura, anche se per gustarla appieno bisogna condirla con un pizzico di fatica, ricompensata dalla gioia che nasce quando si è riusciti a portare a termine ciò che ci si era prefissati.
Forse questo è l’ingrediente segreto per ottenere un’esperienza indimenticabile!
Alberto Lovato Sq. Condor
Paolo Marangon Sq. Lama