Il Clan tra le Dolomiti

“Il mio pesa 20 chili!”,”Il mio 21”. Il più bravo era riuscito a limitarne il peso a 18 kg. Don Egidio poi diventava violetto ogni volta che bisognava metterselo sulle spalle. Dentro lo zaino infatti c’era tutto lo stretto necessario per una settimana di cammino: vestiti, occorrente per cucinare, cibi, scarpe, tenda, materassino, sacco a pelo, ecc.,ecc….

Così caricati abbiamo iniziato il nostro Campo mobile il 31 Luglio. Siamo partiti a piedi a S.Candido, in Val Pusteria, ove siamo arrivati in treno. Tra i boschi di abeti e pini ci siamo diretti verso Sesto e, quando ormai era buio, ci siamo accampati in un prato favoloso, vicino ad una casa ospitale e ad un ruscello di acqua limpidissima e ghiacciata. Il giorno dopo abbiamo risalito la Val Fiscalina ponendo le tende in una splendida radura. Il campo poi si è sviluppato in un itinerario non difficile, ma pieno di piacevoli sorprese, immerso nella fantastica maestosità delle Dolomiti: la dura salita al rifugio Comici, ai piedi di Cima Dodici; il temporale, la notte al rifugio, l’attraversata fino al Pian del Cengia, poi lungo i ghiaioni del Paterno fino a giungere al rifugio Locatelli, con la vista delle Tre Cime di Lavaredo che ti lascia sempre senza fiato; quindi si attraversa la forcella e si cala verso il rifugio Lavaredo, nelle vicinanze del quale si piantano le tende; poi il furioso temporale, la grandine, la tenda di Nereo e Don Egidio divelta dal vento; il giorno dopo si prosegue per il rifugio Auronzo, poi si scende al lago di Misurina e si conclude il campo a Cortina, presso i Francescani; da cui si ritorna a Cornedo sabato 6 Agosto.

Tutti sono stati bravissimi, specialmente le ragazze, che hanno resistito allo schiacciante peso dello zaino. Il campo mobile è stato non solo un’avventura, ma anche un forte momento di crescita umana e spirituale: tutto è stato improntato nella scoperta e nell’approfondimento del significato del camminare, della strada; il partire, lasciare le cose care, le comodità; l’arrivare, il ripartire, l’essenzialità, la precarietà, l’amicizia, la solidarietà, la comunione, le difficoltà, sono state i temi che hanno cadenzato il nostro progredire, scoprendo che vivere è un po’ come camminare.

Al moltissimo tempo trascorso in allegria, si sono accompagnati momenti di intensa spiritualità, di servizio agli altri, tutto condito con tanta gioia, canti e amicizia.

AA.VV. (tratto da Cornedo in Dialogo 1988)