Personaggi Giungla

“Buona Caccia a tutti coloro che osservano la legge della giungla”

…Akela, il grande e grigio lupo solitario, che guidava tutto il branco con la forza e l’astuzia, giaceva tutto disteso sulla sua rupe e sotto di lui erano accucciati quaranta o più lupi di ogni dimensione e colore, dai veterani color del tasso, capaci di atterrare da soli un cervo, ai giovani lupi di tre anni, che credevano di essere in grado di fare altrettanto…

Lupo solitario, capo del branco dei lupi di Seeonee. Figura alla quale Kipling attribuisce dignità e moralità profonde, decisamente umane; è il garante della legge che, anche a costo della vita, intende difendere e ricordare con coraggiosa saggezza. Legato a Mowgli da un amore quasi paterno, proprio per la sua esperienza ed il suo valore che mette al servizio dei lupi, rimarrà fino in fondo guida anche spirituale del branco.

“Zampe che non fanno rumore, occhi che vedono nell’oscurità, orecchi che odono il vento dalle tane e denti bianchi e taglienti”

…Un’ombra nera piombò nel cerchio.Era Bagheera, la pantera nera, nera dappertutto come l’inchiostro, ma con le caratteristiche macchie, che appaiono e scompaiono a seconda della lucecome quelle della seta marezzata. Tutti conoscevano Bagheera e nessuno osava attraversagli la strada…

La pantera nera, astuta, audace e forte, ma nello stesso tempo dolce e cortese, riscatta con un toro grasso Mowgli alla Rupe dei Consiglio. Esperta della vita, con saggi consigli guida il cucciolo d’uomo nella vita della giungla. Terribile per la forza che la sorregge, è però nello stesso tempo padrona dell’enorme energia che racchiude in sé.

“Un cuore leale e una lingua cortese ti condurranno lontano nella giungla”

…e partirono alla ricerca di Kaa, il pitone delle rocce. Lo trovarono tutto steso sopra una sporgenza di roccia scaldata al sole pomeridiano, mentre stava ammirandosi la sua bella veste nuova: da dieci giorni infatti si era isolato per cambiare la pelle, ed ora era veramente splendido…

Il pitone delle rocce, uno dei più fedeli compagni di caccia di Mowgii. Anche se non intrattiene rapporti col branco dei lupi, essendo della giungla di mezzo. Kaa accompagna Mowgli in molte delle sue avventure, fino ad essere uno dei pochi che lo saluterà alla Rupe del Consiglio dopo la Corsa di primavera. Di lui risaltano l’amore per Mowgli e la disponibilità ad aiutarlo in ogni occasione, la forza e la saggezza.

“La giungla è grande e il cucciolo è piccolo”

…Allora il solo altro essere ammesso alla Rupe del Consiglio…Baloo, l’orso bruno che insegna ai lupacchiotti la legge della giungla; il vecchio Baloo, che va e viene dove vuole perché si nutre soltanto di bacche, radici e miele…si alzò sulle zampe posteriori e brontolò…

L’orso bruno, maestro della legge, che parlò in favore di Mowgli la notte della sua accettazione nel branco: “Gli insegnerò io stesso!”, parla per lui e se ne assume la responsabilità. Guida saggia e sincera, insegna la legge ai cuccioli del branco e conduce Mowgli nelle sue prime esperienze e conoscenze nella giungla. Giustamente orgoglioso per quanto il cucciolo d’uomo impara, nutre nei suoi confronti un affetto intimo e profondo.

…Era inutile guardare in basso perché riusciva a scorgere soltanto il lato superiore dei rami, fissò dunque lo sguardo in alto e vide lontanissimo nell’azzurro, Chil l’avvoltoio che planava e volteggiava sorvegliando la giungla in attesa che qualcuno morisse..

Il migliore degli avvoltoi, come esclama Bagheera, Chil sta a rappresentare un esempio efficace di disponibilità, aiuto e cortesia. E’ in qualche modo il messaggero della giungla.

…Il ruggito della tigre rimbombò come un tuono nella caverna. Mamma Luma si scosse di dosso i cuccioli e balzò in avanti..
..”E io sono Raksha, la diavola. Il cucciolo d’uomo è mio. Mio proprio mio! e non sarà ucciso. Vivrà per correre con il branco e con il branco cacciare…”

Raksha è mamma lupa che con il suo coraggio ha difeso Mowgli più volte mettendo a rischio la propria vita. Raksha è l’esempio lampante dell’aiutare il prossimo, dolce come solo una mamma può essere nei confronti dei suoi cuccioli tira fuori tutta la sua grinta (e ne ha da vendere) per difenderli.

…Così Mowgli si distese in mezzo all’erba lunga e pulita sul bordo del campo; ma prima ancora che riuscisse a chiudere gli occhi, un morbido naso grigio venne a sfregarglisi sotto il mento.
“Puah!..” disse Fratel Bigio, che era il più grande dei figli di Mamma Lupa “Bella ricompensa per averti seguito per venti miglia. Odori di fumo di legna e di bestiame… Svegliati fratellino; ti porto notizie”

Fratello di tana di Mowgli. Segue il cucciolo d’uomo nelle sue cacce, aiutandolo particolarmente contro Shere Khan, rivelando fedeltà e costante e sincera amicizia.

…Ed il caldo continuava ancora e sempre, succhiando ogni traccia di umidità, finché alla fine il braccio principale della Waingunga fu l’unica corrente che trascinasse un po’ di acqua tra le sue morte sponde; e quando Hathi, l’elefante selvaggio, che vive cento anni e più, vide un lungo, sottile bordo di roccia azzurrino emergere asciutto proprio nel bel mezzo della corrente, si rese conto che quella era la roccia della pace ed immediatamente alzò la proboscide e proclamò la “tregua dell’acqua”…

L’elefante selvaggio, detto il silenzioso, autorevole custode della legge. È allo stesso tempo: signore della giungla, guardiano della pace, giudice inflessibile e giustiziere temibile. Stupendo per il senso di calma, sicurezza e forza che emerge dalla sua figura.

…E il Signore della Giungla era Tha, il Primo degli Elefanti…

Tha è un animale mitico vissuto agli inizi della giungla. Viene descritto da Hathi come “il primo degli elefanti”, colui che ha creato la giungla.

…Mowgli lo osservò sbuffare e soffiare mentre tuttavia gli occhi rimanevano impassibili. Quando poté farsi udire in mezzo allo scroscio del fango, domandò: “Quale branco di uomini ha le sue tane vicino alle paludi, Mysa? Questa è una giungla nuova per me”.
“Vai verso nord, allora”, mugghiò il bufalo..

Il bufalo selvaggio, capo dei bufali della giungla, che indica a Mowgli la direzione da prendere per incontrare il villaggio degli uomini.

…Mang il pipistrello venne planando tra gli alberi e si appese in alto sopra di me. Disse Mang: “Il villaggio del branco degli uomini che ha scacciato il cucciolo d’uomo, ronza come un nido di calabroni”.

Il pipistrello che avverte Akela di quel che avviene nel villaggio, dopo che Shere Khan è stata uccisa.

…Mowgli si gettò in fretta in groppa a Rama…La mandria si fermò per un istante sul ciglio del pendio, ma Akela diede voce al pieno grido di caccia, ed i bufali precipitosamene traboccarono al basso, uno dietro l’altro proprio come imbarcazioni che sfrecciano sulle rapide di un fiume, facendo schizzare tutt’intorno terra e sassi. Una volta lanciati non c’era più possibilità di fermarli, e prima ancora che fossero giunti nel letto del burrone Rama fiutò Shere Khan e mugghiò.

Il grosso Toro Capo della mandria del villaggio, sotto i cui zoccoli muore Shere Khan.

…Si udì un lieve fruscìo nel fitto dei cespugli e Babbo Lupo si accucciò sulle zampe posteriori, pronto al balzo. Allora, se foste stati là avreste visto la cosa più meravigliosa del mondo: il lupo spezzare a metà il suo slancio.
Egli era scattato prima di vedere contro chi stava saltando, e poi aveva tentato di fermarsi. Il risultato fu un balzo di quattro o cinque piedi dritti in aria; e ricadde quasi nel medesimo punto da cui s’era levato.

Babbo Lupo era il padre di tana di Mowgli: lo aveva accolto nella sua tana come uno dei suoi cuccioli. Si dimostra padre affettuoso, insegna al cucciolo d’uomo a muovere i primi passi sui mille sentieri della giungla.

La mangusta coraggiosa.

Appellativo del branco dei lupi di Seeonee. Popolo Libero in quanto rispetta la legge e da essa trae gli insegnamenti per cacciare e vivere “libero”. Come tutti i popoli ha dei momenti di difficoltà e sbandamento, ma il racconto si conclude con il branco di nuovo unito intorno al nuovo capo. La vita di Mowgli si intreccia continuamente con quella del branco, che, dal canto suo, stimola costantemente, nel bene e nel male, la crescita del cucciolo d’uomo.

…Da qualche parte laggiù nei boschi sottostanti un uccello provava e riprovava con voce fioca e aspra le poche note iniziali del suo canto di primavera… “Quello è Ferao il picchio rosso” – disse Bagheera – “Lui non ha dimenticato ora anch’io debbo ricordare la mia canzone”.

Ferao è il picchio rosso che annuncia con il suo canto il tempo della “Parlata Nuova”.

…E Mowgli rimase seduto là durante tutto questo tempo, fino al freddo albeggiare, quando l’umido muso rosso di Paho venne a poggiarsi fra le sue mani, e Mowgli si trasse indietro per mostrare lo scarno corpo di Akela. “Buona Caccia” – disse Phao, come se Akela fosse ancora vivo; e poi, al di sopra della sua spalla morsicata, agli altri: “Ululate, cani! un lupo è morto stanotte!”.

II successore di Akela, anche lui pronto a combattere i cani rossi, sembra voler seguire la traccia lasciata da Akela nel guidare il branco. Il suo “Buona caccia” risuona molto bello e sincero, augurio e certezza che la vita del branco sarà quella di prima, alla luce di quella legge per cui Akela si è sempre battuto.

Il piccolo topo saltatore del Dekkan, di cui Mowgli imita lo squittìo per schernire i cani rossi.

Il Porcospino, raffinato nella scelta dei cibi.

Il corvo che canta la canzone della morte

…Mor il pavone, splendente di bronzo, d’azzurro e d’oro, gridò a gran voce: “Gli odori sono mutati”.

Mor è il pavone che annuncia con canti e danze i nuovi odori della primavera.

La Tartartuga che consigliò a Mowgli di mangiare la radice venata d’azzurro.

Madre di Phao.

…Improvvisamente al di là del fiume un lupo lanciò il suo richiamo. La nota del grido si cambiò in un lungo e disperato latrato: “Dhole” – diceva – “Dhole, Dhole, Dhole”. Udirono alcuni stanchi passi sulle rocce ed infine uno scarno lupo striato di rosso sui fianchi, la zampa anteriore destra malconcia, e il muso bianco di bava, si gettò nel cerchio e giacque ansimante ai piedi di Mowgli.
“Buona Caccia, Won-tolla io sono”. Voleva dire di essere un lupo solitario, di quelli che provvedevano da loro a se stessi, alla loro compagna e ai cuccioli in qualche tana solitaria come fanno molti lupi del sud. Wontolla significa un solitario..

Il lupo che vive lontano da qualsiasi branco, di lui di sottolinea la disponibilità ad unirsi al branco di Seeonee per combattere i cani rossi. Anche vivendo fuori da ogni branco Wontolla conosce e accetta la legge.

…Le cose che egli fece, vide e udì durante le sue peregrinazioni da un popolo all’altro, con o senza i quattro compagni, riempirebbero molte e molte storie…E così non vi potrò mai raccontare come combattè contro Jacala, il coccodrillo per un’intera notte nelle paludi del nord, e spezzò il suo coltello contro le piatre del dorso del rettile…

Il coccodrillo con cui Mowgli combatte per un’intera notte nelle paludi del nord.

Detto Lungri, cioè zoppo, la tigre dalla grande testa quadra è il mortale e dichiarato nemico di Mowgli e del Popolo Libero. Superba e prepotente, Shere Khan vorrebbe tutti ai suoi piedi, anche se lei trasgredisce sempre la legge. È il simbolo degli aspetti negativi che il Branco ed ogni singolo Lupetto devono vincere e sottomettere, come Mowgli, sia in sé che nella società. Nel racconto tale figura è completata con altri difetti: la malvagità, l’imprevidenza e l’incontinenza.

Lo sciacallo: detto anche il Leccapiatti, è vigliacco e incapace di cacciare e procurarsi il cibo da solo. Solitamente vive nella sporcizia ed è capace di ogni umiliazione e adulazione per ricavare un misero utile personale, godendo del male che procura. Nella morale per tipi Tabaqui rappresenta gli aspetti degenerati degli istinti a cui tutti possiamo arrivare.

…”Il Dhole, il Dhole del Dekkan… il cane rosso, l’uccisore! Vennero dal sud verso nord, dicendo che il Dekkan era vuoto di selvaggina, e tutto uccidono lungo la via”…Da tutto quello che Wontolla aveva detto, era chiaro che il Dhole, stava migrando per uccidere, ed il branco sapeva bene che perfino la tigre cederebbe una preda catturata di fresco al Dhole. Si aprono a forza una strada diritta attraverso la giungla, e tutto ciò che trovano atterrano e sbranano. Per quanto non siano grandi e nemmeno la metà astuti come i lupi, essi sono molto forti e assai numerosi.

I cani rossi del Dekkan, che invadono la giungla di Seeonee, sono scortesi, violenti e prepotenti.

II popolo senza legge, “pettegole, stupide, vanitose”. Rappresentano la degenerazione di chi non vive secondo una legge. Nella morale per tipi vengono utilizzate per esprimere simbolicamente tutti i comportamenti negativi di chi non è capace di controllare se stesso.