Vita di Squadriglia

Struttura

La squadriglia è costituita da un gruppo di 6-8 ragazzi o ragazze di età variabile fra i 12 e i 16 anni, che costituiscono insieme una vera e propria comunità, nella quale ognuno ha le proprie responsabilità e i propri compiti. Essa diventa una possibilità di confronto e una scuola di carattere per gli adolescenti che ne fanno parte. Nel corso delle attività scout l’individuo viene responsabilizzato come elemento importante della piccola comunità e ognuno agisce al meglio per il bene comune, mettendo in secondo piano i propri interessi egoistici e personali.

Essa viene chiamata con il nome di un animale, il quale a sua volta è caratterizzato da uno o due colori, pensati da Baden-Powell sulla base dell’indole dell’animale stesso. I suoi componenti si distinguono dal distintivo omerale cucito su una manica della camicia scout. Esso, è costituito da due fettucce ripiegate, ognuna con uno dei colori della squadriglia, cucite insieme ad un cordino tricolore. La squadriglia, inoltre, ha un proprio guidone, proprie tradizioni e materiali, nonchè un angolo tutto suo all’interno della sede del reparto. Ogni squadriglia affronta continue e nuove avventure, campeggiando a contatto con la natura e imparando tutte le tecniche di scouting e gareggiando sportivamente con le altre squadriglie.

Più squadriglie (da un minimo di due ad un massimo solitamente di sei) danno vita ad un reparto, unità che viene seguita da un certo numero di capi adulti possibilmente proporzionato al numero di ragazzi e ragazze. In AGESCI e altre associazioni esiste la cosiddetta diarchia, secondo la quale devono essere presenti capi di entrambi i sessi.

Capo e vice capo squadriglia

La figura chiave di questo piccolo gruppo di ragazzi/e è la persona più esperta e responsabile: il caposquadriglia. Esattamente come il “capo banda”, inteso nel senso buono del termine, esso viene scelto dagli altri naturalmente, per le proprie qualità personali. Questo ragazzo o ragazza ha la responsabilità del buon funzionamento della propria squadriglia e viene considerato come un collaboratore del capo adulto. È proprio questo tipo di rapporto privilegiato che permette all’educatore scout di responsabilizzare al massimo i ragazzi più grandi, che vengono stimolati a migliorarsi continuamente e a seguire i più giovani come fratelli/sorelle maggiori, attuando il cosiddetto “trapasso delle nozioni”, in cui il più grande insegna al più piccolo tutto quello che c’è da sapere sullo scautismo.

Oltre al capo, esiste il vicecaposquadriglia, che lo aiuta nella gestione e lo sostituisce quando non c’è, preparandosi così a prendere il suo posto l’anno successivo.

Attività tipiche

Sebbene normalmente le squadriglie svolgano le loro attività all’interno del reparto di appartenenza e seguano le proposte dei capi adulti, esiste tutta una serie di attività completamente gestite dalla squadriglia stessa, indipendentemente dai capi e dalle altre squadriglie. Esse sono:

La riunione di squadriglia è un incontro solitamente settimanale in cui tutti i membri della squadriglia si ritrovano per fare svariate attività inerenti l’ordinaria amministrazione della vita scout, ad esempio:

  • trapasso delle nozioni sulle tecniche scout
  • preparazione dei ragazzi appena entrati alla promessa
  • organizzazione pratica e logistica di missioni, imprese, uscite,
  • programmazione di prove per la conquista di specialità di squadriglia
  • manutenzione del materiale di squadriglia
  • sistemazione e pulizia dell’angolo di squadriglia
  • eventuali attività assegnate (incarichi)
  • riflessioni, chiacchierate…

È importante che ci sia il maggior numero di presenti, che arrivino tutti puntuali, che si cominci e si finisca in orario e soprattutto che ci sia interesse verso quello che si sta facendo, anche se in quel momento i capi reparto non sono fisicamente presenti. Pur essendo una riunione “informale” a cui si può partecipare senza uniforme, il caposquadriglia, in collaborazione con il vice, deve preparare in anticipo una scaletta abbastanza dettagliata, dove sono indicati gli argomenti, la loro durata e l’eventuale incaricato. Ad esempio il tesoriere si occupa di relazionare sulla situazione finanziaria, il magazziniere spiega l’uso degli attrezzi ai più giovani, ecc. Di ogni riunione il segretario scrive il verbale sul libro d’oro o su un apposito quaderno, a seconda delle tradizioni.
Non è obbligatorio vedersi nella sede scout, ma si può anche decidere di andare da qualche altra parte, all’aperto oppure a casa di un componente della pattuglia, magari ogni volta uno diverso, così ci si conosce anche meglio.

la missione, che è un incarico da portare a termine assegnato dai capi reparto e può riguardare gli ambiti più diversi (fare un rilievo topografico, fare manutenzione ad un’opera pubblica, mettersi a servizio di qualcuno per un giorno…); La missione si differenzia dall’uscita perchè il luogo dell’uscita, il modo per raggiungerlo, le attività da fare e il modo per farle vengono interamente indicati dai capi, mentre nell’uscita tutto questo viene fatto in maniera autonoma dalla squadriglia

l’impresa, in cui si vede davvero quanto vale la squadriglia, perché è completamente organizzata e gestita dai ragazzi, sotto la supervisione dei capi reparto

l’uscita di squadriglia

Il Guidone

Una squadriglia si riconosce dal guidone, ovvero la bandiera bianca, posta in cima all’alpenstock, sulla quale è cucito il profilo dell’animale da cui prende il nome. Il guidone viene portato dal capo squadriglia. Nell’AGESCI è rosso su una bandiera di 23×40 cm. Ci sono almeno due modi di tenere il guidone durante le cerimonie, quando cioè viene richiesta la “posizione di attenti”: sollevarlo completamente da terra, impugnandolo per la punta, oppure tenerlo sollevato solo di una decina di centimetri, impugnandolo ad un certo punto del bastone. Normalmente lo si tiene con la mano destra e perciò, quando richiesto, si fa il saluto scout con l’avambraccio sinistro piegato in orizzontale, anziché con il destro in verticale.